Giovedì 18 Aprile 2024

Nave Diciotti, i migranti sbarcano tutti. Profughi accolti da Cei, Albania e Irlanda

Nel pomeriggio erano scesi 13 per ragioni sanitarie, ma quattro donne si erano rifiutano di scendere. Il ministro degli Esteri dell'Albania: "Prima gli eritrei eravamo noi, pronti ad aiutare". Ok Irlanda. Cei: da noi un centinaio. ANM: "Inammissibili interferenze di Salvini" Migranti, M5s: "Incontro Salvini-Orban non di governo"

Immigrati, i controlli sanitari sulla nave Diciotti (Lapresse)

Immigrati, i controlli sanitari sulla nave Diciotti (Lapresse)

Roma, 25 agosto 2018 - Termina l'odissea dei migranti della Diciotti. E' iniziato poco prima della mezzanotte e un quarto lo sbarco dei 137 migranti scesi uno dopo l'altro dalla nave della Guardia costiera, ormeggiata al porto di Catania per 5 giorni. Ma sul pattugliatore sono rimasti complessivamente ben dieci giorni. Dopo le rapide procedure di fotosegnalamento e prima identificazione, i migranti vengono fatti salire a bordo di tre pullman diretti a Messina. Nel pomeriggio avevano lasciato l'unità militare in 13 per ragioni sanitarie.

L'ufficio di Sanità marittima di Catania nel pomeriggio aveva ordinato lo sbarco immediato dalla nave Diciotti di 17 migranti: 11 donne e 6 uomini. Cinque uomini avevano la scabbia, oltre che soffrire di malattie respiratorie infettive come la polmonite o la tubercolosi, e il sesto un'infezione urinaria. Il 'medivac' ovvero il provvedimento di evacuazione sanitaria urgente si era reso necessario per il rischio di contagio e la promiscuità. A bordo sono saliti medici e ispettori del ministero della Salute per una valutazione del caso. Quattro donne però si erano rifiutate di scendere per restare accanto ai loro familiari, dai quali non intendono separarsi.

Pm Agrigento: Salvini indagato

La svolta sul piano 'diplomatico' invece è arrivata in tarda serata. Il titolare del Viminale, Matteo Salvini oggi ha parlato di "prospettive per soluzione positiva". E in serata, dalla Festa della Lega a Pinzolo, ha detto: "Stiamo lavorando con alcuni Paesi, con alcune realtà più vicine a noi". Poi il profilo twitter della Farnesina ha annunciato che venti migranti della nave saranno accolti dall'Albania. Il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi nel post "ringrazia l'Albania per la decisione di accogliere 20 profughi". Un segnale "di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall'Italia", scrive il ministro.

"Italia! Noi non possiamo sostituire l'Europa, ma siamo sempre qui, dall'altra parte di un mare dove una volta eravamo noi quegli eritrei che ora soffrono giorni e notti in mezzo al largo, nell'attesa che l'Europa si svegli!", scrive Ditmir Bushati, ministro per l'Europa e gli Affari Esteri di Tirana. "Ieri l'Italia ci ha salvato - sottolinea il ministro - e oggi noi siamo pronti a dare una mano".

Subito dopo l'Albania anche l'Irlanda si è detta disponibile ad accogliere 20-25 migranti della Diciotti. Lo ha annunciato su Twitter il ministro degli Esteri di Dublino, Simon Coveney. "Posso confermare che io e Charlie Flanagan (ministro della Giustizia, ndr) abbiamo concordato che l'Irlanda accetterà 20-25 migranti dalla Diciotti, soggetti alle consuete condizioni e controllo. La solidarietà europea è importante e questa è la cosa giusta da fare. I lavori proseguono con i partner Ue per soluzioni più sostenibili", ha scritto Coveney. 

E la Cei, tramite il  suo portavoce, don Ivan Maffei, ha confermato: "La Chiesa italiana garantirà l'accoglienza ad un centinaio di migranti della nave Diciotti. L'accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni. I dettagli verranno definiti nelle prossime ore". 

Dopo lo scontro scoppiato tra il governo italiano e l'Europa, il vicepremier, che ieri è stato denunciato da alcuni cittadini del mondo dell'associazionismo di Treviso, per istigazione all'odio razziale, ha detto: "Ogni denuncia è per me una medaglia al valore". Resta dunque, sottolineano fonti del Viminale, "la linea della fermezza".

 

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In precedenza per "l'estrema criticità della situazione a bordo" la Guardia costiera attraverso un report inviato anche al ministero dell'Interno aveva chiesto di "autorizzare subito lo sbarco" di tutti i migranti. Ma il governo era rimasto sulle sue posizioni. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli su Twitter: "Nessuno ci dia lezioni su sforzo umanitario". Interviene anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che su Facebook parla di vicenda strumentalizzata e scrive: "L'Ue vuole arrivare su Marte ma si ferma a Catania". Aggiungendo: "l'Italia reagisca". Ma dal fronte grillino c'è chi critica la linea dura del Viminale. 

ANM: INAMMISSIBILI INTERFERENZE DI SALVINI - "In questi giorni la Procura della Repubblica di Agrigento sta svolgendo gli accertamenti necessari a verificare se nella delicata vicenda della nave Diciotti siano stati commessi dei reati. Purtroppo registriamo che, parlando della vicenda, il Ministro dell'Interno ha rilasciato dichiarazioni tendenti ad orientare lo sviluppo degli accertamenti con riguardo ai soggetti potenzialmente responsabili". E' quanto dichiara, con una nota, la Giunta Esecutiva Centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati, sottolineando che "si tratta di una interferenza nelle prerogative dell'Autorità Giudiziaria, l'unica Istituzione cui la Costituzione e leggi dello Stato attribuiscono il compito di verificare la sussistenza di reati e di accertare e stabilire chi ne sia il responsabile. Nessun altro soggetto può sostituirsi ai magistrati, né suggerire o dettare le strade giudiziarie da percorrere, neanche un membro del Governo, che ha il dovere istituzionale di rispettare le prerogative costituzionali della magistratura, che, è bene riaffermarlo ancora una volta, non spreca il denaro pubblico, come è stato dichiarato, ma esercita la giurisdizione applicando la legge in linea con i principi fissati dalla Costituzione. L'ANM auspica che tali episodi non proseguano e vigilerà affinché oggi singolo magistrato, oggi i colleghi della Procura di Agrigento, nel futuro tutti gli altri, possano svolgere i propri compiti in assoluta autonomia, senza inammissibili e indebite interferenze".

SANITARI A BORDO - Le donne per cui è stato ordinato lo sbarco immediato avrebbero subito stupri durante le permanenza nei campi della Libia, con traumi fisici e psicologici evidenti. Su di loro, in particolare, il pressing era giunto da più parti, dopo lo sbarco alcuni giorni fa dei 27 minori. Oggi sono saliti a bordo medici e ispettori del ministero della Salute per una valutazione sanitaria medica e per verifica dei compiti di profilassi internazionale. E anche di "emergenza psicologica" ha parlato Stefano Principato, presidente della sezione provinciale della Croce Rossa: "L'ispezione è stata attivata - ha aggiunto Principato - su richiesta del ministro della Sanità che ha chiesto un controllo sanitario. Ci sono alcuni casi di scabbia e altre patologie diagnosticate, ma sono trattate bene anche perché a bordo della Diciotti c'è del personale qualificato. Come Croce Rossa abbiamo fornito kit igienici, felpe, pantaloni e materassini".

UNHCR: "UE INTERVENGA, SBARCO IMMEDIATO" - Oggi pomeriggio nel porto è in programma un presidio di un cartello di associazioni regionali per chiedere la 'liberazione' di "persone stremate e in precarie condizioni di salute", e i vescovi della Sicilia si dicono pronti a uno sciopero della fame. Questa mattina è intervenuta l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, intimando a agli Stati membri dell'Unione europea di "offrire urgentemente posti di ricollocamento" ai migranti sulla nave e esorta l'Italia a consentire lo sbarco immediato. "Nel corso della storia, l'Europa ha riconosciuto il fondamentale obbligo morale e legale di venire in aiuto alle persone in fuga dalla guerra, dalla violenza e dalle persecuzioni", ha detto l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, "è giunto il momento di porre fine al botta e risposta che ha visto i paesi competere in una corsa al ribasso su chi può assumersi la responsabilità minore per le persone soccorse in mare. E' pericoloso e immorale mettere a rischio la vita dei rifugiati e dei richiedenti asilo, mentre gli Stati sono impegnati in un braccio di ferro politico per soluzioni a lungo termine".

REPORT GUARDIA COSTIERA - Inedito pressing sul governo è arrivato anche dalla Guardia Costiera: in un report inviato ai ministeri dell'Interno, dei Trasporti, della Difesa e degli Esteri, alla Procura nazionale antimafia e alle Procure di Palermo, Catania e Agrigento chiede di autorizzare lo sbarco dei profughi soccorsi "per l'estrema criticità della situazione a bordo". Alcuni dei migranti - viene spiegato - hanno manifestato l'intenzione di attuare lo sciopero della fame, poi effettivamente attuato oggi (ieri, ndr), e registrato la richiesta di esporre un cartello dalla nave con la scritta "Please, help us", "per favore aiutateci".

CONTE: RISERVA ITALIA SU OK A BILANCIO UE  - "Ringraziamo l'Albania, l'Irlanda e la Cei per avere aderito all'invito a partecipare alla redistribuzione. Ne accoglieranno rispettivamente 20, 20 e 100". Lo dichiara il premier Giuseppe Conte in una nota. E continua: "L'incontro che si è svolto ieri a Bruxelles, in tema di immigrazione, e che si è concluso con un nulla di fatto, non è una sconfitta dell'Italia, come qualcuno superficialmente ha scritto. E' una sconfitta dell'Europa. Non attesta solo un arretramento rispetto alle Conclusioni che tutti e ventotto i Paesi membri hanno liberamente sottoscritto nel corso del Consiglio Europeo dello scorso giugno. Attesta una palese violazione dello 'spirito di solidarietà' che anima i Trattati e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea". 

"Ho scritto ieri che ne avremmo tratto le conseguenze. Chiarisco meglio: siamo al lavoro per porre una riserva all'adesione dell'Italia al piano finanziario pluriennale in corso di discussione. A queste condizioni, l'Italia non ritiene possibile esprimere adesione a un bilancio di previsione che sottende una politica così incoerente sul piano sociale. E' questo il nostro contributo per far crescere l'Europa. Non possiamo accontentarci di uno spazio comune di mercato, di un'aggregazione di Paesi che si ritrovano sulla base di meri interessi economici", sottolinea.