Crisi di governo, volano gli stracci nel M5s. I governisti ai contiani: "Metodi fascisti"

Il retroscena: assemblea infuocata tra i parlamentari pentastellati. Prevale la linea del leader. Ma il Movimento rischia di perdere altri pezzi

Il deputato Davide Crippa contrario a innescare una crisi di governo (Ansa)

Il deputato Davide Crippa contrario a innescare una crisi di governo (Ansa)

Roma, 17 luglio 2022 -  Volano gli stracci nei Cinquestelle: i cronisti in contatto con fonti di via di Campo Marzio a Roma (dove si trova la sede del Movimento) narrano di un'atmosfera tesissima nell'assemblea congiunta di deputati e senatori grillini che deve decidere la linea da seguire in questa crisi. La stessa assemblea che ieri aveva partorito l'ultimatum lanciato da Giuseppe Conte in una diretta video. Il presidente grillino ha chiesto "risposte chiare" a Draghi. Altrimenti toglierà l'appoggio all'esecutivo. Per il premier non è cambiato niente: i pentastellati si erano già defilati dalla maggioranza votando no al dl Aiuti in Senato, su cui era stata posta la questione di fiducia. Il vulnus che ha aperto la crisi di governo. Ma per i grillini che sperano di ricucire con Draghi, l'azione di forza di Conte è l'ennesimo errore.

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Contiani vs governisti

In assemblea si confrontano falchi e colombe, ovvero i fautori di una linea intransigente e i governisti, favorevoli a mediare e a restare nell'esecutivo. Tra questi c'è il ministro Federico D'Incà che oggi ha preso la parola per sollecitare una tregua con Draghi, così da salvare le riforme per il Pnrr "per il bene del Paese".

I governisti in minoranza sono stati bersaglio dei contiani. La senatrice Giulia Lupo, narra il parlamentarista dell'Adnkronos, ha puntato il dito contro i "tiratori scelti" che a suo dire starebbero destabilizzando il M5S dall'interno: "Rispetto le idee di tutti, ognuno fa le sue scelte. Ma se lo specchio non può sputarvi, allora forse potrebbe iniziare a farlo qualcuno di noi...". 

Nel mirino dei falchi c'è Maria Soave Alemanno (membro del direttivo grillino alla Camera e delegata d'Aula) che non a caso ieri è stata una delle prime a manifestare la sua intenzione di continuare ad appoggiare il governo Draghi. Poi Davide Crippa: "In Consiglio nazionale devi rappresentare il pensiero della maggioranza e non portare la tua opinione personale", l'accusa indirizzata al presidente dei deputati, contrario all'ipotesi di innescare una crisi di governo.

"Clima da caccia alle streghe"

Particolarmente 'duri' nei confronti dei filo-governativi sono stati gli interventi di Leonardo Donno, Sebastiano Cubeddu e Gilda Sportiello. "E' un clima da caccia alle streghe", si sfoga con l'Adnkronos un parlamentare, "è impossibile esprimere un'opinione in dissenso senza essere tacciati di essere dei pupazzi di Di Maio". Qualcuno in chat arriva a evocare metodi da repressione fascista verso i dissidenti.

Al momento prevale la linea Conte, ma nell'ambiente si vocifera di una prossima nuova diaspora verso il gruppo di Luigi Di Maio. Un grillino 'armato' di pallottoliere fa i conti: "46 parlamentari intervenuti finora sono sulla linea del leader, 19 sono per dare la fiducia a Draghi, 3 gli indecisi". Ma tre giorni  - tanto intercorre da oggi all'intervento di Draghi in parlamento, quando il premier potrebbe chiedere un nuova fiducia  - sono lunghi.