Palermo 6 marzo 2018 - Il Movimento 5 stelle conquista la Sicilia, ma la larghissima vittoria rischia di creare problemi nell'assegnazione dei seggi soprattutto per quanto riguarda i subentri. Oltre ai 28 eletti all'uninominale, i grillini ne piazzano 25 nella quota proporzionale tra Camera e Senato. Il rebus emerge nel criterio dello scorrimento: la lista - che per legge non poteva superare i quattro nomi - è troppo breve rispetto ai seggi realmente ottenuti dal Movimento.
I nodi da sciogliere sono ad esempio nel collegio proporzionale di Messina ed Enna dove Alessio Villarosa e Francesco D'Uva hanno vinto le rispettive sfide dell'uninominale e, senza dubbio, opteranno per quel seggio. Alle loro spalle, però, c'è un solo nome, quello di Antonella Papiro: data per certa l'elezione di quest'ultima, resta il problema del secondo parlamentare. Secondo i giuristi a questo punto si dovrebbe andare a pescare in altri collegi.
Situazione analoga a Catania (Giulia Grillo e Simona Suriano hanno vinto nella quota maggioritaria e, visto che i seggi ottenuti al proporzionale sono 3, alle loro spalle resta solo Luciano Cantone), a Siracusa-Ragusa (Marialucia Lorefice e Maria Marzana si trovano alle spalle il solo Filippo Scerra) per Montecitorio e in Sicilia orientale per palazzo Madama (Nunzia Catalfo non può lasciare il seggio a una «riserva» perché M5S ha eletto tutti i candidati).