Giovedì 18 Aprile 2024

Pd, Minniti in campo per la segreteria Pd

I renziani: "Può battere Zingaretti". Calenda: "Mi candiderò se si farà il Fronte repubblicano"

Marco Minniti e Matteo Renzi (ImagoE)

Marco Minniti e Matteo Renzi (ImagoE)

Roma, 12 ottobre 2018 - L'ufficializzazione della corsa di Marco Minniti per la segreteria Pd viene data per imminente. "Potrebbe rispondere con una lettera aperta all'appello dei sindaci", si spiega. Ma al di là dei tempi e dei modi, la candidatura dell'ex ministro dell'Interno viene data per cosa fatta. "Ha deciso", riferisce chi ci ha parlato. E l'area renziana del Pd tira un respiro di sollievo. "E' la mossa del cavallo - si osserva - Renzi non aveva un candidato suo dopo il no di Delrio. Ora, con Minniti, è in campo una candidatura forte che può vincere". Una candidatura, viene sottolineato, che gode del sostegno dell'area ma che non è 'di Renzi'. "Marco per storia personale e politica è un'altra cosa rispetto a Matteo, ha un profilo autonomo".

Intanto, la provenienza ex-Ds. Per dirne una. Ma anche gli alti e bassi intercorsi tra i due. Minniti fu l'unico della maggioranza, viene ricordato, a non votare le liste per le elezioni del 4 marzo. Renzi non ricandidò due fedelissimi dell'ex-titolare del Viminale -Nicola Latorre e Andrea Manciulli- e la cosa non fu indolore. Certo, l'entusiasmo del campo renziano si scontra con il fatto che lo sfidante di Minniti, Zingaretti, è sostenuto da gran parte dei big dem: Paolo Gentiloni e Dario Franceschini, tanto per cominciare. Potrebbe arrivare anche l'appoggio di Maurizio Martina che, al momento, sembra intenzionato a non candidarsi. Ed inoltre, su Minniti, non è detto che converga tutta l'area Renzi. Delrio, ad esempio, potrebbe schierarsi con Matteo Richetti. 

Anche Matteo Orfini - che dovrebbe presentare una sua candidata tra Katiuscia Marini e Chiara Gribaudo - in uno scontro tra Minniti e Zingaretti, non si schiererebbe con l'ex-titolare del Viminale. La distanza maturata tra i due viene data come non recuperabile. Tuttavia, secondo i renziani, la candidatura dell'ex-ministro può rimescolare le carte. "Gli stessi Gentiloni e Franceschini sono in grande difficoltà. Un conto sarebbe stato un candidato di bandiera, un conto ci sia Minniti in campo...". E comunque, se Gentiloni e altri big sono con Zingaretti, con l'ex-ministro sono schierati dirigenti che hanno tenuto il partito in questi anni: Luca Lotti, Lorenzo Guerini, Ettore Rosato. E c'è la convinzione, al di là dei posizionamenti interni, che Minniti possa avere un forte appeal nell'opinione pubblica. "Sarà un congresso vero, non c'è un esito scontato", è l'opinione diffusa tra i renziani. 

Nel frattempo Carlo Calenda, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha detto: "Io dirigente del Pd ancora a lungo? Per sempre, spero!" e ha fatto sapere che se "si farà il Fronte repubblicano, mi candiderò. Se si farà il Pd con le diverse correnti, non mi interessa". "Va costruito qualcosa che vada ben oltre il Pd - ha aggiunto guardando al congresso all'orizzonte -, va ricostruito un pensiero progressista. Perché prima dell'uomo ci vuole un pensiero".