Mercoledì 24 Aprile 2024

Migranti, Conte: "Serve redistribuzione nella Ue. Ipotesi contributo da chi non accoglie"

Vertice tra i leader dei 27. Il premier lussemburghese: "Parliamo di esseri umani non di tappeti, mi rifiuto di parlare di soldi"

Giuseppe Conte arriva al vertice Ue a Salisburgo (Ansa)

Giuseppe Conte arriva al vertice Ue a Salisburgo (Ansa)

Salisburgo, 20 settembre 2018 - L'Italia insiste sulla redistribuzione dei migranti. Il premier Giuseppe Conte lo dice chiaramente prima di entrare al Vertice informale europeo di Salisburgo, dopo le oltre quattro ore di cena di ieri sera che non hanno ridotto le distanze tra i leader Ue. "Per l'Italia è importante che ci sia un'ampia partecipazione  alla redistribuzione dei migranti - spiega il presidente del Consiglio -. Serve un meccanismo di gestione che sia europeo". Conte puntualizza che "sul tavolo c'è l'ipotesi che i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione, versino un contributo finanziario". Ma "è una possibilità residuale", precisa.

"Rifiuto di parlare di soldi quando si parla di migranti, non si tratta di tappeti o merci. Parliamo di esseri umani", afferma invece il premier lussemburghese Xavier Bettel dicendosi "disgustato" da chi parla di prezzo per i migranti. Per il presidente francese Emmanuel Macron invece "è possibile arrivare ad una riforma del regolamento di Dublino prima delle elezioni europee" della prossima primavera. La Francia, dice il capo dell'Eliseo, "farà ogni sforzo per accompagnare questa ambizione".

Intanto il commissario europeo agli affari interni e alle migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha annunciato in una intervista alla stampa serba l'accordo che sarà siglato oggi a Belgrado tra Ue e Serbia per un coinvolgimento di Frontex nel controllo delle frontiere del Paese balcanico. "Ciò contribuirà a rafforzare la sicurezza ai confini esterni della Ue, e ad affrontare meglio il problema dell'immigrazione irregolare", ha osservato Avramopoulos sottolineando come si tratti di un accordo analogo a quelli conclusi con l'Albania nel febbraio scorso e con la Macedonia in luglio. "I contingenti Frontex affiancheranno e appoggeranno le guardie di frontiera nazionali ma non si sostituiranno ad esse", ha voluto sottolineare.