Migranti, Humanity1: scontro Italia-Germania. Tajani tiene il punto

Berlino: "Soccorreteli al più presto". Il ministro degli Esteri: "Chiediamo solo il rispetto delle regole"

Roma, 3 novembre 2022 - Sulla questione migranti è scontro aperto tra Italia e Germania. Il Governo Federale rende noto di aver chiesto all'Italia di prestare "rapidamente soccorso"alle persone salvate nel mare Mediterraneo dalla nave Humanity 1 battente bandiera tedesca, tra cui ci sono 104 minori non accompagnati e "molti di loro hanno bisogno di cure mediche". Anche l'Europa ha chiesto di intervenire. Dal canto suo la Farnesina, d'intesa con il ministero dell'Interno, ha chiesto all'ambasciata tedesca di avere un quadro compiuto della situazione a bordo della nave. Sulla vicenda è interventuto anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri.

La direttiva del ministro Piantedosi

Un'evacuazione di migranti dalla Humanity 1
Un'evacuazione di migranti dalla Humanity 1

Tajani

"La Germania è un nostro grande interlocutore, è un Paese amico", ma "quando c'è da dare qualche messaggio, soprattutto sul tema dell'immigrazione, lo facciamo con determinazione per garantire il rispetto delle regole. Abbiamo soltanto chiesto che le navi delle Ong rispettino le regole europee quando salvano qualcuno in mare e poi chiedono di attraccare nei porti più vicini. Lo abbiamo fatto in maniera ufficiale, con grande garbo ma anche con grande fermezza", ha spiegato Tajani, impegnato nella riunione del G7 a proposito del caso della Humanity 1.  "Serve una collaborazione tra tutti i Paesi europei, ma anche con i Paesi dei Balcani, per fermare l'immigrazione illegale perché rischia di diventare un problema sempre più grave per tutti quanti noi".

L'Unione Europea

"Stiamo seguendo la situazione da vicino e, dalle informazioni che abbiamo, ci sono tre navi con circa mille persone a bordo e che hanno chiesto uno sbarco sicuro. La Commissione non è coinvolta nelle operazioni di salvataggio in mare nè nella definizione del luogo di sbarco. Tuttavia, ricordiamo che salvare vite in mare è un dovere morale e un obbligo legale di diritto internazionale degli Stati membri indipendentemente dalle circostanze". Lo ha dichiarato Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea, rispondendo a una domanda sulle tre navi di ong che hanno chiesto l'accesso ai porti italiani per lo sbarco di migranti salvati nel mar Mediterraneo. 

L'Sos delle Ong

"L'attuale blocco in mare di 985 persone è illegale e disumano". Sono le parole delle Ong. Tra il 22 e il 29 ottobre, la Ocean Viking di Sos Mediterranee, la Humanity 1 della tedesca Sos Humanity e la Geo Barents di Medici senza frontiere hanno soccorso rispettivamente 234, 179 e 572 persone da imbarcazioni precarie in pericolo nel Mediterraneo centrale. Le tre navi hanno inviato ripetute richieste di un Porto sicuro ai Centri di coordinamento del soccorso marittimo piu' capaci di fornire assistenza, ossia Malta e l'Italia. Senza risposte.

"Siamo di fronte a un silenzio assordante", accusano. Oltre a questo silenzio, "che ormai da anni è triste prassi, il 25 ottobre scorso il nuovo ministro dell'interno italiano Matteo Piantedosi ha emesso una direttiva con la quale avvertiva le forze di polizia e le Capitanerie di porto che il Viminale stava valutando il divieto di ingresso della nostra nave nelle acque territoriali italiane". "Un divieto implicito - afferma Nicola Stalla, coordinatore della ricerca e soccorso di Sos Mediterranee, a bordo della Ocean Viking - perchè mai comunicato alla nostra nave in alcun modo". 

L'Italia non può diventare il rifugio di tutti gli immigrati

"La Germania non può soccorrere in mare i migranti senza avvisare le autorità italiane e poi dire esiste un problema umanitario ma ve ne fate carico voi. Se esiste un problema umanitario se ne fa carico il Paese e la nave a cui appartiene quel Paese. Quindi se la Germania ritiene che ci sia un problema umanitario dovrebbe farsene carico, l'Italia non può diventare il rifugio di tutti gli immigrati". Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ospite di "Agorà" su Raitre, a proposito della vicenda della nave Humanity 1.