Mercoledì 24 Aprile 2024

Migranti, Savona: "Se continuiamo a parlarne Europa salta"

Il ministro degli Affari europei alla festa di Leu: "Draghi ha poteri non previsti"

Il ministro per gli Affari europei Paolo Savona (Lapresse)

Il ministro per gli Affari europei Paolo Savona (Lapresse)

Roma, 14 settembre 2018 - "Se continuiamo a parlare di immigrazione portiamo l'Europa alla soglia della rottura". Nel giorno in cui Matteo Salvini è a Vienna alla conferenza sui migranti, Paolo Savona lancia un avvertimento all'Ue dal palco di Proxima, la Festa di Leu-Sinistra italiana a Torino. Il ministro per gli Affari europei osserva:  "L'unico modo per cercare di attenuare le polemiche, dall'immigrazione alle altre cose, è quello di prendere in mano le discussioni di fondo cioè come funziona la politica fiscale in Europa".

Nel corso della conferenza a Vienna, a cui hanno partecipato i ministrio dell'Interno Ue e di alcuni Paesi del Nord Africa, Salvini è stato protagonista di uno scontro con il collega del Lussemburgo. Savona interpreta così il battibecco: "A parte le opinioni di ciascuno, la questione è che la campagna elettorale non è finita in Italia ed è già iniziata in Europa e quindi io decodifico ogni messaggio che mi arriva con questa chiave". E si chiede ironicamente: "E' una grande novità quella delle polemiche?".

Il ministro degli Affari europei passa poi a parlare della Bce: "Draghi - dice - si è procurato dei poteri che non avevamo previsto. Fa interventi sui cambi di cui sappiamo molto poco. La mia proposta è che questi poteri vengano messi nello Statuto in modo che poteri e responsabilità coincidano".

Quanto alle politiche di bilancio dell'Italia, in vista della manova, e alle dichiarazioni fatte dal commissario europeo per il Bilancio, Guenther Oettinger, che ieri ha detto che l'Italia non deve superare la soglia del 3% de rapporto deficit-Pil e non deve aumentare il debito perché oltre una certa soglia "non è tollerabile", Savona spiega: "Ieri ho incontrato Oettinger che forse è quello che aveva più duramente attaccato l'Italia. Abbiamo discusso per un'ora, ci siamo intesi. Gli ho detto che lui deve rispondere alla Commissione, io al Parlamento che mi ha approvato, dobbiamo cercare qual è il punto di appoggio sul piano pluriennale europeo. Quello che io vedo in privato, come accade all'interno del mio governo, e quello che leggo non coincidono".