Migranti, salta l'intesa sulla riforma di Dublino. Italia esulta

Anche la Germania dice 'no' alla proposta di modifica dei regolamenti sul diritto di asilo. Dieci, in totale, i paesi contrari. Belgio: "La riforma è morta". Salvini: nostra vittoria

Matteo Salvini (LaPresse)

Matteo Salvini (LaPresse)

Roma, 5 giugno 2018 - Nervi tesi in Europa sul nodo migranti. Oggi si è tenuto in Lussemburgo, del vertice Ue incentrato sull'accoglienza. All'ordine del giorno (primo punto), la riforma dei regolamenti di Dublino che disciplinano le richieste di diritto di asilo. Una modifica di sistema, basata su un compromesso proposto della presidenza bulgara, che ha letteralmente spaccato in due l'Unione europea. In pratica, l'intesa non c'è. L'Italia e altri 10 Pesi avrebbero espresso obiezioni al testo: con Roma anche Spagna, Germania, Austria, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca. Tre Paesi, Estonia, Polonia e Gran Bretagna, non si sono espressi. Gli altri 15, pur non soddisfatti,lasciano la porta aperta al negoziato, al summit. Tra questi Grecia, Malta, e Cipro, spaccando così il fronte mediterraneo. Sulla riforma di Dublino "non dobbiamo risparmiare gli sforzi per continuare ad avanzare con uno spirito costruttivo, questo mese", ha detto il commissario Ue alla Migrazione Dimitris Avramopoulos, insistendo sulla strada del dialogo. 

BERLINO: "PROPOSTA NON CI PIACE" - Stamane si è fatta sentire anche la Germania: Berlino "è aperta ad una discussione costruttiva" sulla proposta della presidenza bulgara, "ma com'è attualmente non la accettiamo". Lo ha detto il segretario di stato tedesco Stephan Mayer, entrando al consiglio europeo. 

SVEZIA - "L'Europa ha bisogno di un'intesa sulla riforma di Dublino, ma con le elezioni delle destre in Europa c'è un problema per raggiungere un compromesso oggi", ha affermato il ministro alla migrazione svedese Helene Fritzon. E ha aggiunto: "C'è un clima politico più duro. Non si tratta solo dell'Italia, ma anche la Slovenia", ad esempio.

SALVINI - Quello che succede a Lussemburgo "è una vittoria per noi", ha commentato il neo ministro dell'Interno, Matteo Salvini, impegnato oggi nel voto di fiducia al governo Conte in Senato -. Noi avevamo una posizione contraria ed altri Paesi ci sono venuti dietro, abbiamo spaccato il fronte. Significa che non è vero che non si può incidere sulle politiche europee". Ieri sera Salvini si era sentito telefonicamente con Viktor Orban, premier ungherese. "Insieme lavoreremo per cambiare le regole di questa Unione europea", aveva detto. Sul caso diplomatico scoppiato con la Tunisia a seguito delle parole sui "galeotti", Salvini ha tenuto il punto. "Qualcuno in Tunisia si è offeso sbagliando - ha dichiarato - perché io ho detto solo che arrivano qui anche persone non perbene". Il ministro degli Esteri dello stato nordafricano ieri ha convocato l'ambasciatore italiano per esprimere "profondo stupore" circa le frasi del capo del Viminale. 

AUSTRIA -  L'Austria considera l'Italia "un alleato forte", ha detto il ministro dell'Interno di Vienna, Herbert Kickl, arrivando in Lussemburgo. E se non ci sarà un'intesa sulla proposta per la riforma del regolamento di Dublino sul tavolo al vertice dei leader Ue di giugno, alla riunione informale Affari interni di Innsbruck, a settembre (durante la presidenza austriaca), "annuncerò qualcosa come un piccola rivoluzione copernicana" sulla politica di asilo. Kickl ha spiegato che in giornata si sentirà al telefono con Salvini.

BELGIO CON SALVINI - Dal nuovo governo italiano "mi aspetto una stretta sulla migrazione. Seguo il nuovo ministro Salvini da mesi, già durante la sua campagna. La posizione dell'Italia sulla migrazione, è piuttosto severa - ha detto il segretario di stato belga All'asilo, Theo Francken -. Ma anche il Belgio ha un governo di destra, quindi anche noi siamo piuttosto duri. Penso che sia positivo se l'Italia inizia rifiutare i migranti sulle proprie coste, e non li lascia più entrare in Sicilia". Quindi ha auspicato che si riattivino i respingimenti in mare, e ha sentenziato: "La riforma del regolamento di Dublino è morta".