Migranti, il presidente della Toscana Giani boccia la linea Meloni: "È un approccio poliziesco"

Il governatore è uno dei quattro amministratori Pd che hanno "rifiutato" il commissario. "Meglio un percorso di integrazione. I Cpr siano luoghi di ascolto, non servono mini lager"

Presidente Giani la Toscana con altre tre regioni, tutte guidate dal centrosinistra, si oppone alla nomina del commissario per i migranti e al piano straordinario del governo. Perché lei e gli altri governatori di Puglia, Campania ed Emilia Romagna, dite no?

Schlein e Giani
Schlein e Giani

"Non dico no al commissario Valerio Valenti, persona che stimo. Dico no all’approccio della questione: un approccio di ordine pubblico. Direi poliziesco. Dobbiamo guardare il fenomeno nella sua complessità, non pensare solo alla sicurezza".

E allora come dovrebbe essere affrontata questa fase emergenziale?

"Dico una parola semplice: insieme. La condivisione finora non c’è mai stata su questa emergenza. Bisogna pensare anche all’accoglienza, all’alfabetizzazione, all’inserimento sociale e lavorativo. Finora il governo ha solamente guardato dall’alto cosa stava accadendo nel Mediterraneo. Intanto le Regioni sono state in prima fila: i medici sono delle nostre Aziende sanitarie locali, i mediatori culturali e gli assistenti sociali sono nostri. Noi governatori soli. Non basta mettere un commissario, seppur bravo, per affrontare la questione. Ci vuole un’intesa Stato-Regioni in cui tutti i soggetti sono coinvolti e ascoltati".

Che ne pensa dell’abolizione della norma della protezione speciale?

"Non la vedo come punto nodale, si può discutere anche su questo. Ora è necessario pensare e organizzare un percorso condiviso tra Roma e le amministrazioni e non imposto. Un percorso che è fatto anche di scuola e formazione lavorativa".

Anche sui Cpr lei e gli altri presidenti dite un fermo no.

"Iniziamo a dire le cose come stanno. Non diamo fiato ai pregiudizi. Chi delinque tra i migranti che arrivano in Italia è una minima parte. Quando arrivano in Italia, dopo viaggi disperati, queste persone sono disorientate. Qualcuno, se non instradato, può cadere anche nelle mani della delinquenza. Per questo dobbiamo pensare a cambiare la strategia: i centri per il rimpatrio devono diventare centri d’accoglienza integrata. I Cpr, così modificati, devono essere luoghi di ascolto e di indirizzo, non mini lager dove c’è anche abuso di psicofarmaci. Noi siamo per il recupero di chi si macchia di un reato: ce lo ha insegnato, specialmente in Toscana, Mario Gozzini e la sua teoria della funzione rieducativa della pena. Ma voglio scomodare anche un altro maestro di vita come don Milani: noi siamo terra di inclusione e non vogliamo lasciare indietro nessuno".

Come gestire allora il rimpatrio di chi delinque?

"Sono fondamentali gli accordi tra l’Italia e i Paesi di origine dei migranti. Se una persona delinque intanto viene messa in carcere. Poi si pensa al rimpatrio, oppure se il reato è lieve anche a misure alternative alla detenzione".

Molti sindaci anche particolarmente rappresentativi come Matteo Biffoni, sindaco di Prato, capitale dell’immigrazione in Italia e responsabile Anci per i migranti, e il primo cittadino di Firenze Dario Nardella hanno detto invece che i Cpr sono necessari per la sicurezza delle città.

"Individuino un Cpr a Prato e a Firenze e vediamo come va a finire... Forse quando dicono così pensano che il Cpr debba essere realizzato fuori dalle loro città... un po’ come accade quando si parla degli impianti dei rifiuti: tutti li chiedono, nessuno li vuole nel proprio territorio. Se si pensa al proprio tornaconto territoriale non si va da nessuna parte, bisogna invece avere una visione d’insieme. E lo dico anche ai sindaci del Pd, il mio partito".

Il problema dei minori non accompagnati e in generale i costi dell’accoglienza come si affrontano?

"Devono essere affrontati seriamente. Per questo chiedo e chiediamo un’intesa Stato-Regioni. Finora le amministrazioni sono state lasciate sole".

Tra poco a Marina di Carrara arriva una nave con decine di migranti. Preoccupato?

"Abbiamo già dato prova di efficacia ed efficienza. Continueremo così. In attesa di un’intesa vera con lo Stato. Basta imposizioni".