Roma, 8 novembre 2023 – Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, l’accordo sull’immigrazione con l’Albania è la creazione “della Guantanamo d’Italia”, dice l’opposizione.
"Un paragone che considero penoso quanto infondato. L’Albania è da sempre un Paese a noi vicino e che collabora con l’Ue a cui è candidato ad entrare...".
Ma non potevamo trovare un luogo in Italia per fare un altro hub di accoglienza?
"No, non potevamo. Non avrebbe risolto il problema. Così invece i migranti in arrivo non toccano il suolo italiano e si hanno molti meno problemi sia sui rimpatri che sui respingimenti...".

E per i richiedenti asilo? Che succede a loro?
"Avranno la possibilità di vedere esaminate le loro domande. Poi, se avranno i requisiti potranno entrare in Italia, altrimenti saranno rimandati indietro".
Non le sembra un metodo un po’ drastico?
"Non vedo perché. Noi ci siamo mossi sulla base del buon senso e di una richiesta crescente di legalità sul fronte dell’immigrazione. In un momento come questo, di forte insabilità soprattutto dei Paesi nord e centro africani, il problema andava affrontato in tutti i modi possibili. Riteniamo che questo sia anche un modo per togliere di mano la questione ai trafficanti".
Con questo accordo, abbiamo sostanzialmente tolto le castagne dal fuoco alle Ue invece di incentivare una soluzione collettiva dei Paesi europei...
"Questo accordo non esclude l’intervento europeo più complessivo, noi però intanto andiamo avanti e questa nostra decisione è vista con favore dagli altri Paesi europei che potranno, in seguito, anche seguire le nostre orme. In sostanza, aiuta tutti a risolvere il problema".
Nessuno fa niente per niente. Quanto abbiamo dato all’Albania per accettare di prendersi i nostri migranti?
"Per loro è importante la collaborazione con l’Italia perché li aiuta verso l’adesione definitiva alla Ue, insomma è una sorta di lasciapassare per l’Europa".
Si, va bene, ma chi paga? Noi?
"Si, noi. Tutte le spese saranno sostenute dall’Italia".
E questi luoghi in cui saranno ospitati i migranti, saranno territorio italiano?
"Assolutamente no, saranno in territorio albanese. Nulla di strano, in questo. È come quando uno chiede il visto per gli Stati Uniti, e aspetta a casa propria il via libera o meno. Ecco, qui abbiamo delle situazioni di emergenza in cui queste persone non hanno potuto attendere il ’via libera’, oppure non hanno proprio potuto presentare la richiesta. Qui potranno attendere la nostra risposta sul loro eventuale asilo. E l’iter di queste richieste seguirà quanto stabilito nella legge italiana e il giorno in cui avranno diritto ad entrare in Italia, entreranno".
È vero che in questi posti staranno solo uomini maggiorenni mentre per le donne e i bambini ci saranno altre strade?
"Non conosco questo dettaglio, ma è chiaro che i tempi saranno più rapidi di adesso perché c’è un maggior ordine, non arrivano e poi si disperdono nel territorio nazionale, vengono presi prima che tocchino il suolo nazionale e poi, in qualche modo, selezionati".
La Ue è stata avvertita di questo accordo con l’Albania e ne conosce i dettagli?
"La Ue è stata avvertita e altri Paesi, come Francia e Austria, hanno mostrato condivisione dell’idea perché questo fa si che arrivi meno gente anche da loro, risolvendo il problema dei respingimenti alle frontiere".
Questo accordo dovrà passare dal Parlamento oppure, essendo internazionale, resterà così com’è senza modifiche parlamentari?
"Parti dell’accordo necessitano di un passaggio parlamentare, ma gran parte dell’accordo è già operativo".