Giovedì 18 Aprile 2024

Migranti, Fedriga: "Il Friuli difende i confini, non passeranno"

Il governatore Fedriga schiera la Forestale. "Assurdo quanto accade a Salvini"

Massimiliano Fedriga (Alive)

Massimiliano Fedriga (Alive)

Roma, 26 agosto 2018 - Presidente Fedriga: il suo leader nonché ministro dell’Interno Salvini è inquisito...

«Mah... La nave Diciotti viene fermata, giustamente, per evitare gli sbarchi a Catania. Il ministro dell’Interno, giustamente, dice che chi cerca di entrare illegalmente non può farlo. E che cosa succede? Che il suddetto ministro viene inquisito fa il suo dovere previsto dalla Costituzione: difendere i confini. Vi sembra normale?».

Passiamo alle sue terre. Che cosa succede in Friuli-Venezia Giulia? Perché siete così agitati?

«Non siamo affatto agitati. Stiamo effettuando controlli straordinari ai confini. Come a luglio».

Motivo?

«La riapertura della rotta balcanica. La situazione ora è sotto controllo. Ma giungono notizie di cinquemila migranti pronti a partire dalla Bosnia. Dobbiamo stare con gli occhi aperti».

Perché mettete in campo anche la Guardia forestale?

«Per intensificare il presidio del territorio, nel pieno rispetto delle competenze di ognuno. Nessuno pensa di sostituirsi al fondamentale compito esercitato dalle Forze dell’Ordine. Credo però che, specie in un contesto così difficile, ognuno debba, secondo le proprie possibilità, apportare un contributo concreto alla lotta all’immigrazione clandestina».

Dalla Turchia Erdogan ha riaperto i rubinetti?

«Diciamo che, nonostante i miliardi intascati dalla Turchia, non escludo un alleggerimento dei controlli. Del resto, la rotta è quella».

Voi sostenete che l’Europa ‘lascia sola’ l’Italia. Quindi anche il gruppo di Visegrad, l’ungherese Orbàn in testa?

«Veramente Orbàn vuole difendere l’Europa. Tempo fa fu accusato con molta durezza e minacciato di sanzioni da Francia, Germania e dall’allora governo italiano guidato dal Pd semplicemente perché voleva che fosse rispettato Schengen. Un trattato, pochi lo rammentano, che non prevede solo la libera circolazione di persone e merci, ma anche la difesa dei confini medesimi».

La Lega, ministro dell’Interno in primis, è per la ‘linea della fermezza’. E lo stesso vale per il Friuli-Venezia Giulia.

«Facciamo rispettare la legalità. Un esempio: due giorni fa una sessantina di migranti hanno occupato un tratto di lungomare di fronte a piazza Unità per dormirvi e bivaccare. Oggi (ieri per chi legge, ndr ), grazie al pronto intervento del Viminale, i primi trenta verranno già allontanati da Trieste. Credo che una tempestività simile non abbia precedenti nella storia del Paese».

Ma che male facevano questi migranti?

«Esistono delle leggi che vanno rispettate. Dopodiché mi chiedo, come cittadino ancor prima che come amministratore pubblico, che immagine trasmetta una realtà turistica importante per il Friuli-Venezia Giulia e il Paese con 60 clandestini accampati. Senza citare i rischi in fatto di sicurezza».

Voi della Lega parlate spesso di chi «ci guadagna».

«In molti ci guadagnano. Il crimine organizzato. E anche le associazioni, ovviamente non coi metodi del crimine organizzato. Ciò detto, vogliamo andare sul concreto. In Friuli-Venezia Giulia abbiamo cambiato totalmente politica rispetto al centrosinistra che prevedeva finanziamenti alle associazioni per un’accoglienza diffusa. Noi, per quel che possiamo fare, abbiamo tagliato più di un milione di euro».

Molte associazioni la attaccano...

«Abbiano almeno la decenza di far esternare i loro politici di riferimento. Prendono milioni di euro pubblici. Per piacere...».

Ma che sospettate, in concreto?

«Nulla. Però, i contributi per l’accoglienza dei migranti si aggirano sui 5 miliardi l’anno. Escludendo i costi indiretti. Un migrante illegale, che non ottiene il permesso di soggiorno, ha diritto comunque al servizio sanitario regionale. Tanto per essere chiari».

Il governo è spaccato: Fico e la cosiddetta ala sinistra grillina scalpitano...

«Il governo gode di ottima salute. E i 5Stelle sono assai corretti con la Lega, Luigi Di Maio in testa. No, non sono preoccupato».