Martedì 15 Luglio 2025
REDAZIONE POLITICA

“Si vis pacem para bellum”. Cos’ha voluto dire Meloni in Senato

Nel discorso in Senato la premier insiste sulla sua filosofia: potenziare la Difesa per garantire la sicurezza. E per essere più efficace cita il detto latino. “La penso come i romani”. No a una difesa europea parallela alla Nato. “Sarebbe un errore”

“Si vis pacem para bellum”. Cos’ha voluto dire Meloni in Senato

Roma, 24 giugno 2025 – "Lo scenario di stamane andava nella direzione che auspicavamo, ora si è nuovamente complicata la situazione”. Anche in Senato Giorgia Meloni dedica gran parte del suo discorso alla guerra in Medio Oriente. Dopo l’annuncio della tregua tra Israele e Iran, annunciata dopo la mezzanotte italiana dal presidente Usa Donald Trump, stamani ci sono stati attacchi dall’una e dall’altra parte. La premier italiana resta “fiduciosa” su una cessazione delle ostilità. “A violare la tregua è stato l’Iran”, sostiene Meloni, ma poi Teheran “ha confermato la volontà del cessate il fuoco”. Una “divisione nello scenario iraniano di cui tener conto”.

Partecipazione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale alla Comunicazioni del PdC in vista del Consiglio Europeo
Giorgia Meloni durante la seduta del Senato in vista del Consiglio Europeo (Ansa)

“Fiduciosi su una tregua Israele-Iran”

Meloni replica al dibattito in Senato che stamani verteva sulle Comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo, inviate per iscritto a Palazzo Madama ieri.  "La situazione è ancora molto complessa  – ha detto Meloni – ma siamo ancora fiduciosi del fatto che si possa andare avanti con una tregua e che si possa tornare alle negoziazioni. Se l'Iran ora accettasse di rinunciare al suo programma a nucleare a fini militari libererebbe l'intera regione da una minaccia che riguarda non solo Israele". 

“Si vis pacem para bellum”. Cos’ha voluto dire Meloni in Senato

Secondo la presidente del Consiglio il crescente caos nell’area non inizia oggi e “non sono d’accordo che sia stato generato da Trump”, come ventilato dai banchi dell’opposizione che accusano il governo di subalternità agli Usa. 

Potenziare la Difesa: “Si vis pacem, para bellum”

In un contesto di grande incertezza Meloni ha insistito sulla necessità che l’Italia sviluppi la sua capacità di difesa. "La penso come i romani: si vis pace para bellum”, detto latino che, tradotto, significa ‘se vuoi la pace, preparati alla guerra’. La Difesa ha una funzione di deterrenza, è il concetto espresso dalla premier.  “Quando ti doti di una difesa non lo fai per attaccare qualcuno – ha spiegato –  Se si hanno sistemi di sicurezza e difesa solidi si possono più facilmente evitare dei conflitti. È arrivato il tempo che ci occupiamo adeguatamente della nostra difesa e della nostra sicurezza: non è che i nostri valori si difenderanno da soli, non si difendono perché buoni e giusti ma se hanno una difesa adeguata. È condizione essenziale se vuoi costruire la pace". 

No a una Difesa Ue

Meloni crede a un difesa nazionale, non a una difesa europea. "Lei diceva senatore Delrio  – ha detto rispondendo all’appunto del parlamentare Pd – che serve una difesa europea e non dei singoli Stati solo che il sistema di difesa occidentale è basato sulla Nato e non c'è un esercito Nato ma eserciti nazionali" che collaborano e "io voglio una colonna europea della Nato, ma penso che sarebbe un errore una difesa europea parallela alla Nato, sarebbe una inutile duplicazione. Poi bisogna collaborare di più a livello europeo e su questo sono d'accordo”. 

“Si vis pacem para bellum”. Cos’ha voluto dire Meloni in Senato

Meloni ha poi glissato sulle certe critiche arrivate dall’opposizione. “Non risponderò alle provocazioni, ad alcune falsità – ha affermato –. Sono una persona che non si è mai sottratta al dibattito anche aspro, avremo ancora molto tempo per i toni da campagna elettorale ma non è questo il tempo. Questo è il tempo in cui bisogna provare a ragionare il più possibile insieme.