Roma, 15 marzo 2023 - Primo question time alla Camera per Giorgia Meloni, da quanto ha assunto l'incarico di presidente del Consiglio. E primo confronto-scontro in Aula con la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, sull'introduzione del salario minimo e sul tema dell'ampliamento del congedo paritario. "Signora presidente c'è un dramma di questo paese di cui non ci sentiamo parlare mai - ha detto la leader dem -. La precarietà è il lavoro povero, più di tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri anche se lavorano, occorre fissare per legge un salario minimo perché sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro ma sfruttamento. Lei qualche tempo fa ha definito il salario minimo uno specchietto per le allodole. Il Pd ha presentato una proposta come altre forze polemiche ma le avete respinte tutte. Le chiedo di approvare subito un salario minimo e un congedo paritario". La premier ha risposto che il salario minimo "non è una soluzione", attaccando il Pd e i governi che hanno preceduto il suo per aver impoverito i lavoratori. "Fronteggiare il lavoro povero è una delle priorità su cui questo governo lavora - ha detto Meloni -. L'Italia è l'unico Paese Ocse in cui tra il 1990 e il 2020 il salario medio annuale è diminuito mentre negli altri Paesi dell'Occidente cresceva. E gli interroganti del Pd, con una sincerità che fa loro onore, fanno notare che la quota di pil destinata a salari e stipendi è diminuita più che negli altri Paesi industrializzati. È vero, c'è un problema: chi ha governato fino ad ora - accusa Meloni - ha reso gli italiani più poveri e questo governo deve fare quello che può per invertire la rotta". Un intervento che ha raccolto una standing ovation da parte dei deputati di fratelli d'Italia. La presidente del Consiglio si è invece detta disponibile al confronto sui congedi parentali, "siccome abbiamo molto a cuore la questione della denatalità". "Le sue risposte non ci soddisfano", ha replicato Schlein ricordando che il suo partito "ha provato nella scorsa legislatura ad arrivare il salario minimo ma lei e i suoi alleati che le siedono accanto avete votato contro". "Ma le ricordo che ora sono io all'opposizione e lei al governo e non è più tempo di prendersela con gli altri - ha aggiunto -. Non si nasconda dietro un dito. Se fosse bastata la contrattazione collettiva quei tre milioni di lavoratori poveri non li avremmo. Lei sa bene che di quei contratti solo pochi sono firmati da organizzazioni più rappresentative. È in carica da soli cinque mesi ma state già andando in direzione opposta e sbagliata". "In cinque mesi avete dato prova di incapacità, approssimazione e insensibilità - ha concluso -. Prima con il decreto rave, poi con la guerra alle ONG, ora con i figli delle coppie omogenitoriali. La vostra propaganda sta sfumando". Migranti Primo argomento di confronto il caso del naufragio di un'imbarcazione carica di migranti al largo delle coste libiche. "Per fini politici si finisce per mettere in discussione chi salva le vite e per calunniare l'Italia intera - ha detto Meloni rispondendo all'interrogazione di Riccardo Magi, segretario di +Europa -. Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni e con pessime condizioni meteo ci saranno perdite di vite. Bisogna investire sulle rotte legali, ed è esattamente il lavoro che sta facendo il governo. La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sugli scafisti possa dire lo stesso". "Il governo non intende piegarsi alle molte e potenti pressioni di chi vorrebbe una visione priva di confini nazionali", si punta "a mettere fine alle anomalie", l'obiettivo "è contrastare con fermezza il traffico illegale e gestire l'immigrazione in modo regolare con il decreto flussi", ha aggiunto la premier. "Non intendiamo rimanere sotto il ricatto degli scafisti. E vogliamo essere d'impulso per un nuovo rapporto con l'Africa", ha osservato. Meloni ha sottolineato il flusso anomalo dei migranti in queste settimane. Le cause? "Sono molteplici, l'instabilità politica e gli interessi di potenti organizzazioni di criminali. L'immigrazione di massa è un fenomeno di portata altissima", ha osservato. A Cutro trovati altri 5 corpi: 2 bimbi e 3 adulti. Le vittime salgono a 86 Obiettivi climatici e case green La premier è stata chiamata a rispondere anche sulla strategia del governo per il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti dall'Unione europea. "Non siamo pericolosi negazionisti climatici", ma "riteniamo che nel rispetto degli impegni" presi sul clima "bisogna mantenere un approccio pragmatico e non ideologico - ha detto Meloni -. Stiamo attivando una cabina di regia, il governo considera il gas naturale" come "il vettore necessario a mantenere l'autonomia" del nostro Paese e come perno del "progetto strategico di diventare l'hub enertegico sul Mediterraneo". "Dobbiamo essere pionieri sulle tecnologie innovative", ha spiegato. Sull'utilizzo delle centrali nucleari da fissione, Meloni ha chiarito che il governo non intende muoversi "senza passare dal Parlamento". Critico invece il giudizio sulle case green. "La proposta di direttiva sulle Case Green è un testo che a nostro avviso prevede degli obiettivi temporali che non sono raggiungibili per l'Italia, il cui patrimonio immobiliare è inserito in un contesto molto diverso da quello di altri Stati membri per ragioni storiche, di conformazione geografica - ha detto -. L'azione negoziale italiana in sede di Consiglio Europeo aveva consentito di rivedere le tempistiche di adeguamento della prestazioni energetiche degli edifici per renderle più graduali e meno stringenti e in modo di garantire la possibilità di esenzione per alcune categorie. Con il voto di ieri il Pe ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale e questa scelta, che consideriamo irragionevole, mossa da un approccio ideologico, impone al governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini e della nazione". Case green, a che classe energetica appartiene la tua abitazione? Ecco come scoprirlo "L'Italia condivide gli obiettivi della transizione verde e quella digitale ma la stessa parola transizione presuppone un percorso graduale, non si può assecondare un processo che sull'altare della decarbonizzazione ci conduce dritti alla deindustrializzazione", ha detto tornando sul tema dello stop ai motori diesel e benzina dal 2035. E riguardo alla politica Ue sull'automotive "si rischia di delocalizzare la produzione automobilistica in Paesi extra Ue - ha aggiunto -. Ci sono alternative per coniugare sviluppo e sostenibilità, occorre l'uscita dai carburanti inquinanti" senza punire "gli interessi dell'Italia dei lavoratori". ". In Europa "si è aperto" un dibattito grazie all'Italia, ha concluso. Ratifica del Mes Netto stop anche alla ratifica del trattato del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). "Finché ci sarà un governo guidato da me l'Italia non potrà mai accedere al Mes. E temo che non potranno accedere neanche gli altri", ha dichiarato la premier rispondendo all'interrogazione de deputato del Terzo polo Luigi Marattin. "Ha senso continuare a ragionare di uno strumento che così configurato non verrà utilizzato benchè ci siano diversi miliardi depositati? Non e' sensato interrogarsi sull'efficacia su questo strumento?", ha detto il capo dell'esecutivo. "La proposta di Confindustria viene presa da questo governo: le risorse devono essere utili agli Stati", ha aggiunto la premier sottoscrivendo l'idea di fondi per la politica industriale dei Paesi membri della Ue.