Rimini 17032023 - Congresso CGIL con partecipazione Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, Segretario CGIL Maurizio Landini © Manuel Migliorini / Adriapress.

La premier Giorgia Meloni sul palco del congresso della Cgil (Foto Migliorini)

Rimini, 17 marzo 2023 - Giorgia Meloni al Palacongressi di Rimini per partecipare al congresso dell Cgil, sul cui palco ieri è nato il coordinamento anti-Papeete delle opposizioni. "Non so che accoglienza aspettarmi in ogni caso penso che sia giusto esserci", ha detto la premier ai giornalisti entrando dal congresso principale. Il segretario generale Maurizio Landini le è andato incontro e l'ha accolta con una stretta di mano. "Ringrazio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per aver accettato l'invito a partecipare al congresso, lo considero un elemento di rispetto per l'organizzazione importante che siamo. Vogliamo essere non spettatori ma protagonisti del cambiamento", ha detto il leader sindacale. Quindi la premier è salita sul palco, mentre una trentina di delegati prima hanno fischiato e poi lasciato la sala cantando 'Bella Ciao'.  La replica alle contestazioni "Ringrazio tutta la Cgil dell'invito anche chi mi contesta con slogan efficaci, ho visto 'pensati sgradita': non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica", ironizza la premier una volta sul palco. "Mi sento fischiata da quando ho 16 anni. Potrei dire che sono Cavaliere al merito su questo", dice poi riferendosi alle contestazioni. "Oggi non è un giorno come gli altri, oggi è la festa dell'Unità Nazionale, la mia presenza, oltre a colmare l'assenza di un presidente del Consiglio a questo congresso dopo 27 anni, cerca di celebrare l'unità nazionale, l'unità non è annullare la contrapposizione, l'unità è l'interesse superiore", esordisce Meloni, condannando l'assalto alla sede del sindacato a Corso d'Italia a Roma e strappando così qualche applauso. "Questo congresso è un esercizio di democrazia e partecipazione che non può lasciare indifferente chi ha responsabilita decisionali e chi come me sa quanto questi eventi tengano vive queste dinamiche - aggiunge -. Il confronto è necessario e utile. Se questo è l'approccio ci sono ottime ragioni per confrontarci con la forza delle idee che ciascuno legittimamente rivendica". Il salario minimo "Molte tesi" avanzate qui "non le condivido", spiega la premier parlando dei dati sulla disoccupazione e dei bassi salari in Italia. "Finora le ricette" non hanno funzionato - prosegue la leader di Fratelli d'Italia -, "bisogna pensare su una strada nuova, puntando tutto sulla crescita economica", è stato detto che "si può aumentare il lavoro per decreto" o che si può aumentare il salario per legge, "la ricchezza la creano le aziende con i lavoratori. Quello che compete allo Stato è immaginare regole giuste e pensare alla destribuzione della ricchezza". "Bisogna mettere le imprese e i lavoratori nelle condizioni" per favorire la crescita, "bisogna far ripartire l'economia e ridare fiducia" al sistema, osserva Meloni. "Voglio ribadire con chiarezza, l'introduzione del salario minimo legale non sia la strada più efficace - dice ancora -. Temo possa diventare non una tutela aggiuntiva ma una tutela sostitutiva e questo per come la vedo io finirebbe di fare un altro grande favore alle concentrazione a ribasso dei diritti dei lavoratori. Il nostro obiettivo di fine legislatura rimane un taglio del cuneo fiscale più significativo. Sono d'accordo da sempre con Landini quando dice 'stesso lavoro stessi diritti'. Uno dei grandi temi sui quali possiamo provare a lavorare insieme è un sistema di ammortizzatori sociali che tuteli allo stesso modo ogni tipo di lavoratore".  Il reddito di cittadinanza Il reddito di cittadinanza "ha fallito" il suo obiettivo, per questo "abbiamo deciso per una doverosa abolizione" della misura, prosegue la presidente del Consiglio. "Non credo che chi è in grado di lavorare debba essere mantenuto dallo Stato. Noi intendiamo tutelare chi non e' in grado di lavorare. Chi può lavorare deve farlo in posti di lavoro dignitosi", anche "in settori dove è richiesta la manodopera" o "in settori nuovi". "Un trentenne che ha preso il reddito di cittadinanza dopo tre anni è più ricco o più poveri?", l'interrogativo che rivolge alla platea la premier.  La riforma fiscale Meloni si concentra sulla riforma fiscale, che "si concentra sui più fragili e sul ceto medio". "Gli obiettivi sono una riduzione progressiva delle aliquote Irpef, l'introduzione anche per i lavoratori dipendenti di una tassa piatta", inoltre "vogliamo abbassare progressivamente l'Ires per chi investe e assume a tempo indeterminato in Italia", tutte le altre aziende "possono continuare a pagare il 24%". Il capo dell'esecutivo si sofferma quindi sulla flat tax: la riforma del Fisco prevede - osserva - "l'introduzione anche per i lavoratori dipendenti, come abbiamo fatto per gli autonomi, di una tassa piatta agevolata sugli incrementi di salario rispetto agli anni o all'anno precedente". "Vogliamo - dice ancora la premier - rendere interamente deducibili istruzione, asilo nido, trasporto pubblico ed elevare il tetto dei fringe benefit e renderlo monetizzabile in particolari circostanze come la nascita di un figlio, detassare le iniziative di solidarieta' degli enti bilaterali per i lavoratori". Crisi demografica e presidenzialismo "Stiamo affrontando la glaciazione demografica, per affrontare questo problema, penso che la sfida sia quella di un piano economico e culturale, imponente, per rilanciare la centralità della famiglia", dice ancora Meloni. L'obiettivo è partire "dal sostegno al lavoro femminile, agli incentivi a chi assume donne e neo mamme, con strumenti di conciliazione casa-lavoro e una tassazione che torni a tenere conto alla composizione del nucleo familiare", insiste prima di rivendicare i "venti incontri in venti settimane" con il sindacato e sottolineare che il suo "è un ascolto serio e senza pregiudizi". In chiusura Meloni torna sulla "riforma in senso presidenzialista, o l'elezione diretta del vertice dell'esecutivo", che può essere, oltre che "per rispetto della volontà popolare", un elemento di "stabilità e, quindi, una delle più potenti misure di sviluppo che possiamo immaginare per questa nazione". "Una politica industriale di lungo periodo – conclude – non può essere accompagnata da governi che durano qualche mese".

Politica

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<h2 class="title-paragraph">La replica alle contestazioni</h2> 
"Ringrazio tutta la Cgil dell'invito anche chi mi contesta con slogan efficaci, ho visto 'pensati sgradita': non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica", ironizza la premier una volta sul palco. "Mi sento fischiata da quando ho 16 anni. Potrei dire che sono Cavaliere al merito su questo", dice poi riferendosi alle contestazioni.&nbsp;"Oggi non è un giorno come gli altri, oggi è la festa dell'Unità Nazionale, la mia presenza, oltre a colmare l'assenza di un presidente del Consiglio a questo congresso dopo 27 anni, cerca di celebrare l'unità nazionale, l'unità non è annullare la contrapposizione, l'unità è l'interesse superiore", esordisce Meloni, condannando l'assalto alla sede del sindacato a Corso d'Italia a Roma e strappando così qualche applauso. "Questo congresso è un esercizio di democrazia e partecipazione che non può lasciare indifferente chi ha responsabilita decisionali e chi come me sa quanto questi eventi tengano vive queste dinamiche - aggiunge -. Il confronto è necessario e utile. Se questo è l'approccio ci sono ottime ragioni per confrontarci con la forza delle idee che ciascuno legittimamente rivendica". 
<h2 class="title-paragraph">Il salario minimo</h2> 
"Molte tesi" avanzate&nbsp;qui "non le condivido", spiega la premier parlando&nbsp;dei dati sulla disoccupazione e dei bassi salari in Italia. "Finora le ricette" non hanno funzionato - prosegue la leader di Fratelli d'Italia -, "bisogna pensare su una strada nuova, puntando tutto sulla crescita economica", è stato detto che "si può&nbsp;aumentare il lavoro per decreto" o che si può aumentare il salario per legge, "la ricchezza la creano le aziende con i lavoratori. Quello che compete allo Stato è&nbsp;immaginare regole giuste e pensare alla destribuzione della ricchezza". "Bisogna mettere le imprese e i lavoratori nelle condizioni" per favorire la crescita, "bisogna far ripartire l'economia e ridare fiducia" al sistema, osserva&nbsp;Meloni. 
"Voglio ribadire con chiarezza, l'introduzione del salario minimo legale non sia la strada più efficace - dice ancora -. Temo possa diventare non una tutela aggiuntiva ma una tutela sostitutiva e questo per come la vedo io finirebbe di fare un altro grande favore alle concentrazione a ribasso dei diritti dei lavoratori. Il nostro obiettivo di fine legislatura rimane un taglio del cuneo fiscale più significativo. Sono d'accordo da sempre con Landini quando dice 'stesso lavoro stessi diritti'. Uno dei grandi temi sui quali possiamo provare a lavorare insieme è un sistema di ammortizzatori sociali che tuteli allo stesso modo ogni tipo di lavoratore".&nbsp; 
<h2 class="title-paragraph">Il reddito di cittadinanza</h2> 
Il reddito di cittadinanza "ha fallito" il suo obiettivo, per questo "abbiamo deciso per una doverosa abolizione" della misura, prosegue la presidente del Consiglio. "Non credo che chi è&nbsp;in grado di lavorare debba essere mantenuto dallo Stato. Noi intendiamo tutelare chi non e' in grado di lavorare. Chi può&nbsp;lavorare deve farlo in posti di lavoro dignitosi", anche "in settori dove è&nbsp;richiesta la manodopera" o "in settori nuovi". "Un trentenne che ha preso il reddito di cittadinanza dopo tre anni è&nbsp;più&nbsp;ricco o più&nbsp;poveri?", l'interrogativo che rivolge alla platea la premier. 
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<h2 class="title-paragraph">La riforma fiscale</h2> 
Meloni si concentra sulla <a href="https://www.quotidiano.net/economia/nuove-aliquote-irpef-riforma-fiscale-1.8555702">riforma fiscale</a>, che&nbsp;"si concentra sui più&nbsp;fragili e sul ceto medio".&nbsp;"Gli obiettivi sono una riduzione progressiva delle aliquote Irpef, l'introduzione anche per i lavoratori dipendenti di una tassa piatta", inoltre "vogliamo abbassare progressivamente l'Ires per chi investe e assume a tempo indeterminato in Italia", tutte le altre aziende "possono continuare a pagare il 24%". Il capo dell'esecutivo si sofferma quindi sulla flat tax: la riforma del Fisco prevede - osserva - "l'introduzione anche per i lavoratori dipendenti, come abbiamo fatto per gli autonomi, di una tassa piatta agevolata sugli incrementi di salario rispetto agli anni o all'anno precedente".&nbsp;"Vogliamo - dice ancora la premier - rendere interamente deducibili istruzione, asilo nido, trasporto pubblico ed elevare il tetto dei fringe benefit e renderlo monetizzabile in particolari circostanze come la nascita di un figlio, detassare le iniziative di solidarieta' degli enti bilaterali per i lavoratori". 
<h2 class="title-paragraph">Crisi demografica e presidenzialismo</h2> 
"Stiamo affrontando la glaciazione demografica, per affrontare questo problema, penso che la sfida sia quella di un piano economico e culturale, imponente, per rilanciare la centralità della famiglia", dice ancora Meloni. L'obiettivo è partire "dal sostegno al lavoro femminile, agli incentivi a chi assume donne e neo mamme, con strumenti di conciliazione casa-lavoro e una tassazione che torni a tenere conto alla composizione del nucleo familiare", insiste prima di rivendicare i "venti incontri in venti settimane" con il sindacato e sottolineare&nbsp;che il suo "è un ascolto serio e senza pregiudizi". In chiusura Meloni torna sulla "riforma in senso presidenzialista, o l'elezione diretta del vertice dell'esecutivo", che&nbsp;può essere, oltre che "per rispetto della volontà popolare", un elemento di "stabilità e, quindi, una delle più potenti misure di sviluppo che possiamo immaginare per questa nazione". "Una politica industriale di lungo periodo – conclude&nbsp;– non può essere accompagnata da governi che durano qualche mese".&nbsp; 
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Meloni al congresso della Cgil: "No a salario minimo per legge, il Reddito ha fallito"

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