Meloni: "Serve presto un governo. Con Draghi non è inciucio"

La leader FdI: "Leggo tante cose, la Meloni è diventata draghiana. Penso che cercare di organizzare una transizione ordinata nel rispetto delle istituzioni sia una cosa normale"

Giorgia Meloni in uscita da Montecitorio (Ansa)

Giorgia Meloni in uscita da Montecitorio (Ansa)

Roma, 3 ottobre 2022 - Il dovere di Giorgia Meloni è non perdere tempo. Lo dice lei stessa, in serata: "vediamo di capire quando sono le consultazioni, bisogna cercare di fare presto, ci sono troppe scadenze importanti", dice ai cronisti lasciando Montecitorio. 

Ma la leader di Fratelli d'Italia invita anche a non fantasticare troppo nel gioco del toto-ministri e conferma che il suo obiettivo è mantenere l'unità della coalizione di centrodestra, nonostante le tensioni che si stanno manifestando per la scelta della squadra di governo. La coalizione si presenterà insieme di fronte al presidente Mattarella nel giorno delle consultazioni, spiega Meloni e c'è tempo anche per cercare di spiegare i suoi rapporti con il premier Mario Draghi, oggetto di più e più interpretazioni della stampa. "Leggo tante cose, la Meloni è diventata draghiana. Io penso che persone normali che cercano di organizzare una transizione ordinata nel rispetto delle istituzioni facciano una cosa normale, non è che si fa un inciucio", aggiunge rispondendo alle domande dei giornalisti.

Infatti poco prima fonti del partito avevano voluto precisare che al Consiglio europeo del 20 e del 21 ottobre molto probabilmente sarà ancora Mario Draghi - con cui i contatti sono continui - a rappresentare l'Italia e che quindi, avevano sottolineano da via della Scrofa, non c'è nessuna intenzione di creare "fratture" tra vecchio e nuovo governo. Ma i documenti, e la proposta italiana in arrivo, mettono le mani avanti da FdI, sono quelli elaborati dall'esecutivo ancora in carica. Quindi, è il refrain, la squadra quando sarà il momento sarà pronta e sarà all'altezza.

Poi Lega e Forza Italia ripetono che l'esecutivo di centrodestra sarà "politico", dopo che la sola idea circolata nel fine settimana di una prevalenza di tecnici, e nei ruoli chiave, aveva sollevato un vespaio tra gli alleati. L'idea sarebbe quella di arrivare all'appuntamento del 13 ottobre con l'intesa tra alleati sul pacchetto completo, presidenze delle Camere e ministri, da sottoporre ovviamente poi al vaglio del presidente della Repubblica. Anche perché è un gioco a incastri: se, come risale nelle quotazioni di oggi, dovesse passare lo schema che vede Ignazio La Russa sullo scranno più alto di Palazzo Madama e un leghista alla Camera - si fanno i nomi di Riccardo Molinari o di Giancarlo Giorgetti - Forza Italia andrebbe compensata con un ministero di peso come la Farnesina, dove resta in campo anche l'ipotesi Elisabetta Belloni ma a quel punto potrebbe andare invece Antonio Tajani, che sarebbe anche il capodelegazione di Fi al governo.

Per Silvio Berlusconi, poi, in Consiglio dei ministri non potrà mancare - è un suo puntiglio - la fidatissima Licia Ronzulli. Nell'idea del Cav potrebbe essere destinata alla sanità ma per quel dicastero si guarda a una figura con maggiori competenze specifiche. Altri papabili in casa Fi sono Alessandro Cattaneo e Anna Maria Bernini (che potrebbe anche essere riconfermata nel ruolo di capogruppo). Per gli Affari europei resta forte il nome di Raffaele Fitto, mentre al momento Giulia Bongiorno avrebbe perso il derby con Carlo Nordio per la Giustizia. E se resta ancora da riempire la casella del ministero dell'Economia (il pressing su Fabio Panetta si farebbe sempre più incalzante) l'altro nodo ancora da sciogliere rimane quello del ruolo di Matteo Salvini, che domani farà la sua mossa riunendo il consiglio federale a Roma (Meloni farà un punto con l'esecutivo di Fdi mercoledì). Il leader leghista - se davvero non dovesse spuntare il ritorno al ministero dell'Interno, cui guarda anche Tajani in alternativa agli Esteri - vorrebbe almeno la vicepresidenza del Consiglio. 

Leggi anche: 

Approfondisci:

Giorgia Meloni: "Gas e caro bollette le priorità del nuovo governo"

Giorgia Meloni: "Gas e caro bollette le priorità del nuovo governo"