Lite Meloni Berlusconi, Forza Italia a un bivio: cosa succede ora

Il Cavaliere: "Arrogante". La premier: "Non sono ricattabile". Governo a rischio?

Roma, 15 ottobre 2022 - Che ripercussioni avrà sulla formazione del nuovo governo e sul futuro della coalizione di centrodestra la lite Meloni-Berlusconi? Lo scontro è plateale ancorché alla luce del sole con la premier in pectore che risponde "non sono ricattabile" al Cavaliere che l'aveva definita "supponente, prepotente, arrogante e offensiva". Tutto nero su bianco nell'ormai famosissimo biglietto di appunti vergato sui banchi di palazzo Madama, dove peraltro è andato in scena un altro scontro con Ignazio La Russa plasticamente sintetizzato in quel "vaffa" all'indirizzo del nuovo presidente del Senato.

Silvio Berlusconi con il foglietto di appunti che ha scatenato la lite
Silvio Berlusconi con il foglietto di appunti che ha scatenato la lite

Ma perché i rapporti tra Meloni e Berlusconi sono ai minimi storici? La risposta è psicologica prima ancora che politica. A 86 anni il padre nobile del centrodestra fatica a riconoscersi in un ruolo che nella coalizione è cambiato. Una volta Forza Italia era il partito di maggioranza e Fratelli d'Italia quello con il peso minore: ora invece i rapporti di forza si sono ribaltati con il Cavaliere che sul campo ha perso luogotenenti del calibro di Mariastella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna in grado gestire e consigliere nei delicati equilibri della coalizione.

Il re è solo

Oggi invece Silvio appare sempre più solo e con il peso dell'età che si fa sentire oneri e onori della leadership sono più difficili da sopportare. Non è secondario un altro aspetto, più intrinsecamente legato alla personalità narcisistica del Cavaliere: uno come lui abituato a comandare fatica a prendere ordini da altri. Figuriamoci da una donna. Sia chiaro: a Berlusconi le donne sono sempre piaciute ma, diciamocelo, il loro ruolo è sempre stato quello di "corollario" nel suo harem. Adesso invece è Giorgia a dare le carte: Matteo Salvini, l'altro "maschio Alfa" del gruppo, ha accettato lo status quo e lavora a una riappacificazione: "Sono sicuro che anche fra Giorgia e Silvio tornerà quell'armonia che sarà fondamentale per governare, bene e insieme, per i prossimi cinque anni''. Al contrario Silvio pensa che Meloni sia ancora la ragazzina della Garbatella che ha visto farsi strada. Non è così: è la leader in pectore, ha i numeri dalla sua e non ha alcuna voglia di sottostare ai "ricatti" di un alleato sempre meno potente.

Licia Ronzulli
Licia Ronzulli

Falchi e colombe

Adesso bisogna valutare le conseguenze politiche?  Berlusconi non ha molte alternative e Forza Italia è divisa al suo interno. C'è il partito dei falchi capeggiato da Licia Ronzulli che vorrebbe lo strappo e avrebbe consigliato al Cavaliere di salire al Colle per le consultazioni con una delegazione propria e non insieme agli alleati. Maurizio Lupi al contrario butta acqua sul fuoco e si augura che Berlusconi e Meloni facciano pace: "Pensiamo ai problemi drammatici che abbiamo davanti. Altrimenti non sarà il fallimento di Meloni, ma di tutto il centrodestra". Intanto  Calenda e Renzi osservano da spettatori interessati dai mal di pancia di Forza Italia e dai voti dei moderati del centrodestra.