Maurizio Landini, chi è il futuro segretario generale Cgil

Dopo anni di lotte in Fiom, ora prenderà il posto di Susanna Camusso alla guida della Cgil

Susanna Camusso e Maurizio Landini (Lapresse)

Susanna Camusso e Maurizio Landini (Lapresse)

Bari, 23 gennaio 2019 - Maurizio Landini entra a far parte della segreteria nazionale Cgil nel 2017, dopo molti anni passati con i metalmeccanici: "La Fiom e la Cgil hanno sempre lottato per aver un lavoro dignitoso e compatibile con la difesa della salute dentro e fuori la fabbrica", è il pensiero principe del futuro segretario generale Cgil. 

Landini è nato nel 1961 in provincia di Reggio Emilia in una famiglia numerosa, penultimo di 5 figli. Già a 15 anni porta a casa lo stipendio di saldatore. Delegato sindacale della Fiom, fa carriera e nei primi anni ottanta diventa funzionario della federazione di categoria, e in seguito eletto segretario generale a Reggio Emilia, poi di Bologna e regionale.

Nel 2005 va a Roma ed entra a far parte della segreteria nazionale Fiom, con deleghe al settore dei veicoli a due ruote e a quello degli elettrodomestici, e dopo anche responsabile dell'ufficio sindacale. 

Il primo giugno 2010 diventa segretario generale della Fiom. Subito si inizia la sua battaglia con Fiat per i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano, prima, e Mirafiori dopo. 

Una dura lotta che porta ad accordi separati (con la sola firma di Fim Cisl, Uilm, Fismic e Ugl) sui due siti di produzione auto; all'uscita dell'azienda da Confindustria; e ai referendum che daranno la vittoria alla Fiat. Ma ci furono anche due storiche sentenze. Nel 2012 quella del Tribunale di Roma, che condanna la Fiat per discriminazioni contro la Fiom a Pomigliano: 145 lavoratori con la tessera del sindacato dovranno essere assunti nella fabbrica. E quella del 2013 della Consulta, che dichiara illegittima la norma dello Statuto dei lavoratori che limita la rappresentanza ai soli sindacati firmatari dei contratti. 

Nel 2012 la Fiom si costituisce parte civile nella sentenza che lo stesso Landini definisce "storica": la condanna i vertici della Thyssen Krupp a pene detentive per l'incidente sul lavoro nella fabbrica di Torino in cui perdono la vita sette operai. 

La Fiom è molto attiva anche nella vertenza Ilva per mantenere la produzione, e al contempo salvaguardare la salute e l'ambiente. La firma dell'accordo con l'azienda arriverà sotto questo governo. 

Ultimo atto in Fiom con il rinnovo del contratto dei metalmeccanici il 26 novembre 2016, il primo unitario con Cisl e Uil, dopo due separati, e che ha riguardato 1,6 milioni di persone. 

La Fiom passa per la prima volta in oltre 100 anni sotto la guida di una donna, Francesca Re David. 

Nel 2015 Landini crea la Coalizione Sociale, un soggetto politico-sindacale che riceve l'appoggio di numerose personalità della sinistra, come Stefano Rodotà, Pancho Pardi, Valentino Parlato, Vittorio Agnoletto, Alfonso Gianni, Gino Strada. Ma fu anche l'anno del durissimo scontro con Giovanna Camusso. La segretaria generale della Cgil gli chiede di "cancellare qualsiasi ambiguità" sul rapporto con la politica. In molti pensano che Landini voglia tentare l'avventura in Parlamento, ma è lui stesso a smentire affermando: voglio cambiare l'Italia cambiando il sindacato. 

Un punto fermo nel futuro segretario Cgil è che il sindacato debba avere relazioni con diverse forze politiche, ma nella convinzione che "visto che deve essere autonomo e deve parlare con tutti". 

 'Cambiare la fabbrica per cambiare il mondo. La Fiat, il sindacato, la sinistra assente' è il libro scritto nel 2011 a quattro mani con Giancarlo Feliziani. E' un libro-intervista in cui lo stesso Landini ripercorre l'intera vicenda Fiat dal rapporto con Sergio Marchionne a quello con gli altri sindacati, passando per il mondo della politica. Nel 2015 ha pubblicato il testo "Forza lavoro" in cui spiega come dovrebbe essere il sindacato nell'era della globalizzazione.