Mercoledì 18 Giugno 2025
GAETANO FEMIANI
Politica

Martina uccisa con crudeltà. La pm: educhiamo i figli ad amare

Il magistrato Anna Maria Lucchetta: l’ex ha confessato di fronte all’evidenza delle prove a carico Martedì l’autopsia sulla 14enne per capire se era ancora viva quando lui l’ha seppellita sotto i cartoni.

Il magistrato Anna Maria Lucchetta: l’ex ha confessato di fronte all’evidenza delle prove a carico Martedì l’autopsia sulla 14enne per capire se era ancora viva quando lui l’ha seppellita sotto i cartoni.

Il magistrato Anna Maria Lucchetta: l’ex ha confessato di fronte all’evidenza delle prove a carico Martedì l’autopsia sulla 14enne per capire se era ancora viva quando lui l’ha seppellita sotto i cartoni.

"Non chiedete quanti colpi di pietra sono stati dati e dove è stata colpita perché questo solo l’autopsia lo stabilirà, ma posso dire che Alessio Tucci ha agito con crudeltà". In attesa dell’esame autoptico di martedì sul corpo della quattordicenne Martina Carbonaro, massacrata a colpi di pietra dall’ex fidanzato Alessio Tucci, muratore di 18 anni, la procuratrice di Napoli Nord, Anna Maria Lucchetta, incontra la stampa. Ma la sua, più che svelare particolari sull’indagine, sembra essere un warning sull’amore tossico.

"Questa vicenda – dice Lucchetta – mi ha fatto ricordare lo stupro di Caivano avvenuto due anni fa. Anche in quell’occasione i carnefici erano minorenni, come le vittime, le due cuginette. Che fortunatamente sono salve, ma lese nella loro intimità". "Quindi io voglio rinnovare l’invito che già feci all’epoca - continua - ben vengano tutte le disposizioni normative per prevenire e reprimere questi reati, ma alla luce di quello che sta accadendo bisogna mettere in campo iniziative a monte a livello sociale, nelle scuole, nelle famiglie: bisogna che ognuno di noi educhi i nostri figli a che cos’è l’amore. Voler bene – aggiunge - significa accoglienza e non possesso. Bisogna ripartire dalla società e dall’educare i nostri figli". Solo qualche dettaglio sulla dinamica: "Per le ricerche siamo partiti dall’ultima cella agganciata dal cellulare di Martina che indicavano come posizione lo stadio Moccia di Afragola. Abbiamo capito che era morta quando abbiamo ritrovato gli occhiali da vista della ragazzina. Lei quegli occhiali non se li toglieva mai", dice la procuratrice.

"Anche le immagini delle telecamere di video-sorveglianza sono state fondamentali perché il campo Moccia è vastissimo. Quando abbiamo ritrovato il corpo di Martina sotto dei rifiuti, abbiamo chiamato Tucci che era a casa della ragazzina. Una volta in caserma, davanti all’evidenza dei filmati, ha ammesso di averla uccisa colpendola varie volte con una pietra trovata sul posto. Un’altra aggravante che abbiamo contestato è la relazione affettiva interrotta. Tucci ha ammesso di averla uccisa perché la ragazzina non voleva più proseguire la sua vita con lui".

L’autopsia servirà anche a capire se la ragazza era ancora viva nel momento in cui Tucci l’ha ‘seppellita’ sotto scatole di cartone, materassi e suppellettili abbandonate. Così come andranno verificate le chat cancellate dal giovane muratore sul suo telefonino per capire se c’è stata premeditazione e non un ‘raptus’, come afferma il reo confesso. La difesa, dal canto suo, sta valutando la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica sul giovane. L’avvocato Mario Mangazzo, dichiara che si tratta di "una valutazione rispetto alla quale stiamo facendo una riflessione".

Al momento, non risulta che la perizia sia stata già richiesta ufficialmente, ma la difesa sta considerando questa strada nell’ambito della strategia processuale. E mentre si svolgono iniziative per Martina, come il flashmob dei suoi compagni di scuola – l’alberghiero Torrente di Casoria – che ricorda l’adolescente di Afragola come una "ragazza sensibile, con tanti sogni. Basta doppi standard, basta cultura del possesso", la sua brutale uccisione suscita ancora reazioni. Il professor Massimo Cacciari parla di "sintomi di una trasformazione culturale in senso antropologico che nei soggetti culturalmente più deboli provoca riflessi violenti". La presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, dichiara che "oggi i ragazzi crescono più velocemente di un tempo e forse potrebbe essere utile anche valutare la possibilità di abbassare l’età dell’imputabilità da 14 a 12 anni". Per lo psichiatra Paolo Crepet, lo stupore è, invece, "una reazione ingenua perché facciamo di tutto perché accadano tragedie come questa salvo poi sorprenderci quando accadono". Intanto su tiktok si scatenano gli haters. "La verità è che l’hanno ammazzata i genitori, ignoranti", "voi siete dei terroni, siete delle bestie... in Italia gli ignoranti non dovrebbero fare i figli, i cani sono meglio di voi". Ovviamente è partita la denuncia per diffamazione.