Roma, 14 novembre 2018 - Il governo non cede di un millimetro sulla manovra e punta di ricavare 18 miliardi dalle privatizzazioni, ma anche Austria e Olanda non arretrano e chiedono la procedura d'infrazione contro l'Italia. Il governo italiano con i messaggi populisti sta "tenendo in ostaggio il suo stesso popolo", dice il ministro delle finanze austriaco Hartwig Loeger, avvertendo che l'Austria insisterà per rafforzare il rispetto della disciplina fiscale pronta a sostenere la procedura di deficit se l'Italia non scende a compromessi rispetto alle richieste della Commissione. Loeger ha manifestato il proprio disaccordo con la posizione del ministro Tria: "Contrariamente a quanto sostiene il mio collega non si tratta di un affare italiano interno, ma di un affare europeo".
Dello stesso tenore le parole del ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra sulla lettera inviata dall'Italia a Bruxelles. "Poco sorprendente ma molto deludente che l'Italia non abbia rivisto il suo piano di bilancio. Le finanze pubbliche italiane sono sbilanciate e i piani del governo non porteranno ad una robusta crescita economica. Questo budget è una violazione del Patto di stabilità e crescita. Sono profondamente preoccupato. Ora sta alla Commissione europea fare i passi successivi".
Di Maio fa spallucce: "La procedura di infrazione? Sono tre mesi che la invocano, non è una novità...".
SALVINI INSISTE - Ma il nostro governo, appunto, non ha nessuna intenzione di arretrare e Salvini insiste: "Ci sono dei grafomani a Bruxelles che ci scrivono letterine e noi educatamente rispondiamo, ma non ci muoviamo di un millimetro. Chi è in torto è l'Unione Europea che nei trattati dice che devono essere garantite piena occupazione e diritti sociali, ma se non ci fa spendere come li garantiamo?".
LA SPINTA DELLE PRIVATIZZAZIONI - Il governo quindi continua a sfidare la Ue ma assicura che il debito scenderà con le privatizzazioni, con un piano che vale l'1% del Pil ovvero circa 18 miliardi di euro. Nel dettaglio il rapporto debito/Pil è previsto in calo dal 130,9% di quest'anno al 129,2% del 2019 (dal 130,0% previsto fino a ieri) per poi scendere al 127,3% nel 2020 (dal 128,1%) e al 126,0% nel 2021 (da 126,7%). Nella Nota di aggiornamento al Def il governo aveva previsto incassi da privatizzazioni per lo 0,3% del Pil l'anno per il 2019 e 2020. Quindi in precedenza si prevedano circa 10 miliardi in due anni, ora 18 miliardi in in anno solo. Anche per il 2018 la Nadef prevedeva lo 0,3% (5,4 miliardi) da privatizzazioni.