Manovra 2023, Meloni: "Attenta ai redditi bassi e al caro-bollette". Lunedì il Cdm

Giorgetti: "Cuneo fiscale rinnovato e aumentato per i lavoratori". Salvini: "Sulle pensioni previsto lo stop alla Fornero". Critiche le opposizioni: "I salari restano al palo"

Roma, 19 novembre 2022 - La premier Giorgia Meloni torna sulla manovra 2023 e annuncia "importanti iniziative del governo" per il Consiglio dei ministri del lunedì. "Siamo al lavoro su una legge finanziaria attenta a famiglie e imprese, con particolare attenzione ai redditi bassi - scrive su Facebook -. Un provvedimento per fronteggiare il caro bollette e sostenere milioni di cittadini in questo periodo difficile e delicato: queste sono le nostre priorità". "Ieri - ricorda - ho riunito le forze di maggioranza e i ministri competenti per discutere dei provvedimenti da inserire nella Legge di Bilancio".

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La premier Giorgia Meloni e il ministro Giancarlo Giorgetti (Ansa)
La premier Giorgia Meloni e il ministro Giancarlo Giorgetti (Ansa)

Contento di questa linea si dice il vicepremier Matteo Salvini. "La stragrande maggioranza delle risorse andrà per le bollette, imprese e famiglie, ma come promesso ci sarà lo stop alla Fornero e l'avvio di Quota 41, innalzamento della flat tax almeno fino a 85 mila euro, rinnovata pace fiscale, revisione importante al Reddito di cittadinanza, noi abbiamo chiesto che per chi rifiuta il lavoro non si deve sprecare denaro pubblico", spiega il ministro per le Infrastrutture oggi a Venezia. "Dobbiamo tutelare - prosegue - la necessità degli italiani di scaldarsi, di lavorare, di viaggiare e la tutela dell'ambiente". 

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si concentra invece sul cuneo fiscale. "La misura del cuneo fiscale non è attualmente finanziata per il 2023 - afferma -. Volontà del governo è non solo finanziarla e quindi rinnovarla per il prossimo anno ma anche aumentarla per i redditi più bassi dei lavoratori". "Per quanto riguarda altre misure di cui si parla oggi sui quotidiani - aggiunge - si precisa che si tratta di mere ipotesi presentate nel corso della riunione che sono in corso di valutazione politica".

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Opposizioni critiche sulla manovra

Piovono invece critiche da parte delle opposizioni. "L'Italia deve lavorare per rendere l'Europa più forte, non si deve isolare. Il governo sulle norme finanziarie si è mosso solo con la logica dell'improvvisazione. Prima la norma sul contante, ora tornata indietro; poi il rientro di capitali dall'estero, anche questa rientrata. Si muove su questioni che non danno una giusta indicazione di marcia, dice Enrico Letta all'assemblea del Pd. "Noi faremo l'opposizione. I dati usciti in queste ore sono drammatici, l'Italia è il paese europeo con la maggiore distanza tra crescita dell'inflazione e salari che rimangono al palo", aggiunge il segretario dem.

"E' una manovra molto vuota, non c'è niente dentro. E' una manovra Salvini, con le solite cose: il tetto al contante, i condoni, le pensioni", dice Carlo Calenda, leader di Azione, interpellato sulla manovra del Governo Meloni a margine dell'assemblea nazionale del partito in corso a Napoli. "Sono tutte cose - aggiunge Calenda - che tralasciano di toccare i punti fondamentali: l'evasione fiscale, la sanità, sono previsti fondi in discesa per la sanità, ma noi sappiamo che la sanità in Italia è in condizioni di grande difficoltà". 

"Esplode l'inflazione, aumenta la povertà, ma gli stipendi restano al palo. E qual è la soluzione del governo Meloni? Nulla e poco più. Anzi un piccolo taglio del cuneo fiscale, che non va nemmeno ai lavoratori, qualche bonus e fringe benefit (inutile inglesismo per dire beni e servizi non in denaro)", afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. ''Un governo senza merito, idee o soluzioni. Solo simboli e tanta retorica", aggiunge il parlamentare per il quale "a farne le spese, saranno sempre i soliti, quelli pagano le tasse fino all'ultimo centesimo e che vivono di uno stipendio o di una pensione, o che saltano da un lavoro precario all'altro".