Martedì 23 Aprile 2024

Manovra 2020: da Quota 100 alla flat tax, tutti i nodi da sciogliere

Conte avverte: "Chi rema contro è fuori dal governo". Lunedì un nuovo vertice di maggioranza

Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte (ImagoE)

Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte (ImagoE)

Roma, 20 ottobre 2019 - La manovra 2020 resta un argomento caldo, anche perché sono tanti i nodi da sciogliere. Il premier Giuseppe Conte avverte: "Lunedì faremo un altro vertice di maggioranza. Bisogna fare squadra, chi non la pensa così è fuori dal governo". Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, difende la Legge di bilancio: "Abbiamo evitato 26 miliardi a carico dei cittadini". Ecco dunque quali sono gli elementi critici su cui la maggioranza non ha ancora trovato un accordo.

Lite su Quota 100: ipotesi fine nel 2021

Un tema divisivo resta Quota 100. Il M5s difende i nuovi anticipi pensionistici con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, ma Italia Viva non passa giorno che non picconi la misura voluta dalla Lega. Conte e il Pd, invece, puntano ad andare oltre Quota 100 e stanno studiando alternative. Molto probabile, quindi, che la misura venga confermata nel 2020 e si ripara già dal 2021 il cantiere pensioni.

Stretta sul contante: asse M5s-Italia Viva

La stretta sul contante è un altro tema divisivo. Di Maio si è detto contrario alle sanzioni ad artigiani e commercianti che negano l’utilizzo del bancomat. Assist anche da Renzi, mentre Conte e Pd sono alleati nella guerra al cash. Nel dl fiscale ipotesi di compromesso con la discesa graduale del tetto del contante: 2mila euro nel 2020 e 2021, mille dal 2022. L’ipotesi d’intesa? Una maggiore gradualità.

Flat tax divisiva: assedio a Conte

Il M5s sta difendendo le partite Iva. I possibili correttivi alla flat tax, con aumento dei costi indiretti, per chi ha redditi sotto i 65mila euro, non piace a Di Maio che si è messo di traverso. Per Conte e il Pd il regime è da rivedere per evitare possibili comportamenti evasivi. Da qui, l’ipotesi è creare due regimi: fino a 30mila euro resta il forfait, da 30mila a 65mila si potrà scegliere tra forfettario e analitico

Carcere agli evasori: è braccio di ferro

Il Movimento 5 Stelle non intende mollare. Il carcere ai grandi evasori è uno dei suoi cavalli di battaglia e insiste. Sul tema è d’accordo ’senza se e senza ma’ anche Conte che, ieri, infatti ha ribadito che non indietreggerà: "Sul carcere agli evasori andrò fino in fondo". Nicchiano sia il Pd di Zingaretti che Italia Viva di Renzi.