Martedì 16 Aprile 2024

Manovra, Salvini: "Né patrimoniali né prelievi dai conti correnti"

Il vicepremier assicura: "Non chiederemo le fedi nuziali per salvare il Paese e non abbiamo intenzione di prelevare dai conti correnti. Fa tutto parte della fantasia"

Il presidente Mattarella con Salvini, Di Maio e Conte (Ansa)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (D) saluta il ministro dell'Interno Matteo Salvini in occasione dell'incontro per il prossimo Consiglio Europeo, Roma, 10 ottobre 2018.

Roma, 11 ottobre 2018 - Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell'Interno, rassicura sui conti della manovra. E parlando a Radio Radicale promette: "Non ci saranno né patrimoniali né prelievi dai conti correnti degli italiani".  A chi chiedeva se il governo stesse immaginando interventi drastici in caso di peggioramento dei conti italiani, Salvini spiega: "Non chiederemo le fedi nuziali per salvare il Paese e non abbiamo intenzione di prelevare dai conti correnti. Fa tutto parte della fantasia".

E a proposito dell'incontro ieri al Quirinale, il leader leghista ha precisato di non aver visto "il presidente della Repubblica assolutamente preoccupato" e ha aggiunto che "si leggono sui giornali ricostruzioni fantasiose, fantascientifiche e incredibili mai ascoltate, ma è il bello della libertà di stampa e di parola che va sempre tutelata". Sulla manovra ha detto che: "Faremo l'esatto contrario di quel che ha fatto Montì perché questa è una manovra che investe sul futuro, sulla crescita e sui giovani".

Forza Italia: "Chi si scusa si accusa"

Tornando alle promesse di non prevedere patrimoniali o prelievi dai conti, ecco la reazione dell'azzurro Sestino Giacomoni, vicepresidente della Commissione finanze della Camera: "Se Salvini e la Lega sentono l'esigenza di dire pubblicamente che non ci saranno patrimoniali e prelievi dai conti correnti degli italiani, vuol dire che qualcuno al ministero dell'economia, su indicazione dei 5 stelle, sta lavorando a questa ipotesi. Insomma, excusatio non petita, accusatio manifesta. Chi si scusa si accusa. Un motivo in più per chiedere alla Lega di fermarsi finché è in tempo. Non possono con i voti del centro-destra approvare le politiche vetero comuniste dei grillini".