
Fermo immagine del servizio della trasmissione di Rai3 'Report' sull'incontro in autogrill tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e dirigente Dis Marco Mancini (Ansa)
Roma, 17 maggio 2025 – Torna d'attualità il caso Autogrill, l'incontro a Fiano Romano (dicembre 2020) tra il senatore Matteo Renzi e il dirigente dei Servizi segreti, già capo del controspionaggio, Marco Mancini, oggi scrittore e analista, che costò il posto a quest'ultimo costretto di fatto ad andare in pensione. Di recente proprio Matteo Renzi ha rivelato che, su sua richiesta, la premier Giorgia Meloni ha disposto di togliere il segreto di Stato sul ruolo dei Servizi su quella controversa vicenda che venne svelata da Report. La trasmissione di Rai 3 mise in onda il filmato dell'incontro tra i due nel maggio 2021. Marco Mancini rompe il silenzio per la prima volta.
Ha concordato con Matteo Renzi la richiesta alla premier di togliere il segreto di Stato sull'incontro all'Autogrill?
"L'iniziativa è del senatore Renzi e la ritengo corretta, come ritengo lodevole la risposta della premier Giorgia Meloni".
Togliere il segreto di Stato servirà ad alzare definitivamente il sipario su questo caso?
"Si chiariranno molte cose. Ed è necessario perchè quel banale incontro con Renzi all'autogrill di Fiano Romano che non aveva nulla di segreto, ma ripeto, era per scambiarci gli auguri di Natale".
Un aspetto importante qual è?
"Beh, intanto si capirà se qualcuno all'interno dei Servizi conosceva qualcun altro all’esterno che ha avuto un ruolo in tutto ciò. Per esempio la professoressa che riprese l'incontro e spedì il filmato a Report. Capiremo forse anche il ruolo dell'ex agente che compare col volto coperto nella trasmissione che indicò il mio nome ".
Elisabetta Belloni, allora capo del Dis, oppose il Segreto di Stato.
"Lo ha fatto su 18 domande rispetto alle 20 indicate dal mio legale Paolo De Miranda nell'indagine dei Pm di Ravenna avviata da noi per diffamazione. Poi l'allora premier Mario Draghi dispose di toglierlo su altre tre".
Ne restano quindici.
"Infatti, ma se la premier ora accetta di toglierlo significa che era stato posto in modo maldestro".
È stata una trappola per lei per Matteo Renzi?
"Non lo so e spero che la verità venga a galla. A me questa vicenda è costata il posto di lavoro in un momento in cui si diceva che sarei stato promosso. Forse io stavo antipatico a qualcuno...".
Si è fatto un'idea di come sono andate le cose?
"Si, ma per ora non la dico. Aspetto i riscontri che potranno venire dalla rimozione del segreto di Stato".
La prof che filmò l'incontro fu pilotata da qualcuno?
"Su questo aspetto troppe cose non quadrano. Per esempio risulta che l'ex collega che compare col viso coperto in televisione telefonò egli stesso 16 volte a Report prima della messa in onda. Come faceva a sapere che sarebbe uscito il servizio?".
Perché Elisabetta Belloni non ha difeso Marco Mancini?
"Bisogna chiederlo a lei. Non mi ha mai ricevuto di persona, mi fece pervenire solo una lettera con richiesta di spiegazioni dell'incontro con Renzi a cui io ho risposto".
Un agente dei Servizi può incontrare esponenti del Parlamento?
"Gli incontri privati sono legittimi. Sono certo che anche in questi giorni qualche agente parla con un politico. Non c'è nulla di male".
Se vincerà il processo per diffamazione chiederà i danni a qualcuno?
"Già fatto attraverso il mio legale. Io sono stato leso nella mia dignità professionale. Se ci saranno risposte positive dagli accertamenti che abbiamo chiesto qualcuno pagherà".