Giovedì 25 Aprile 2024

Macron specula anche sui morti: "Crolla il ponte e l'Italia incolpa la Ue"

Prosegue il match con Salvini. Che replica: "È solo un ipocrita" Migranti, Macron replica a Salvini. "Sì, sono il suo avversario"

Emmanuel Macron (LaPresse)

Emmanuel Macron (LaPresse)

Roma, 31 agosto 2018 - Quella tra Italia e Francia è ormai una vera ‘guerra’, anche se solo diplomatica. La polemica tra il capo di Stato francese, Emmanuel Macron, e il vicepremier del governo italiano, Matteo Salvini va avanti da due giorni senza esclusione di colpi, rivendicando di aver ricattato l’Europa, dopo i nuovi capi d’imputazione sul caso Diciotti. Lo zenit è stato toccato l’altro ieri, ma anche ieri i due se le sono date di santa ragione. Dopo che il leader magiaro, Orban, e Salvini avevano eletto Macron a loro "principale oppositore", in Europa, sul tema delle migrazioni, il presidente francese aveva già risposto per le rime: "È vero, sono io il loro nemico", spiegando che "non cederò nulla ai nazionalisti". Salvini aveva replicato, a stretto giro, che "il principale avversario di Macron, sondaggi alla mano, è il popolo francese" e che zanziché dare lezioni agli altri governi, spalanchi le frontiere, a partire da quella di Ventimiglia". Ieri, Salvini è tornato sul punto, specificando le accuse, numeri alla mano: "L’anno scorso alle frontiere con l’Italia la Francia ha respinto 40mila immigrati, quindi Macron è ‘un buono’ particolare. È un ipocrita, un chiacchierone".

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Il Presidente francese, impegnato in un tour di tre giorni nel Nord Europa (ieri era in visita dal presidente della Repubblica di Finlandia), ha replicato a muso duro: "Per i demagoghi crolla un ponte ed è colpa dell’Europa". E ha sottolineato la necessità di non cedere "alla volontà di chi vuole prendere la Ue in ostaggio, alla demagogia di chi dice che tutti i problemi vengono dall’Europa" dal ponte, appunto, alle migrazioni dall’Africa. Per Macron, Salvini e Orban "non sono populisti, ma demagoghi nazionalisti. Dimenticano quello che l’Europa ci ha dato e vogliono creare divisioni, dicono menzogne di Stato, rinviano le colpe agli altri, come se ci fosse uno strano responsabile che prende delle decisioni al posto loro". Due prospettive – e due visioni dell’Europa – quelle di Macron e della coppia Orban-Salvini decisamente inconciliabili. Macron parla di "obbligo del diritto all’asilo" e di "Europa progressista contro egoismi e arretramenti", Salvini e Orban di "frontiere chiuse" e politica dei "respingimenti". Salvini torna ad attaccare non solo Macron, ma anche l’intera Ue: "A Bruxelles dormono o sono complici. L’ultimo che può dare lezioni agli italiani è il signor Macron che, dall’anno scorso, ha respinto quasi 50mila persone, comprese donne e bambini, ai confini con l’Italia".

Da segnalare anche la nuova presa di posizione del presidente della Camera grillino, Roberto Fico, segno che anche sul fronte interno le acque non sono per niente calme: Orban "è quanto di più lontano ci sia dalla mia testa, come politica, principi e valori". Infine, a proposito del caso Diciotti, a Salvini ieri sono arrivati altri due capi d’imputazione. Oltre a sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio, la procura di Agrigento gli contesta i reati di reati di sequestro di persona a scopo di coazione e omissione di atti di ufficio. Ma Salvini, da Venezia, fa spallucce: "Per me sono solo medaglie. Stanno modificando il codice penale per il ministro dell’Interno. Bene, rivendico di aver ricattato l’Unione Europea".