Mercoledì 24 Aprile 2024

M5s, Di Maio in bilico. Chi sono i possibili sostituti

Il capo politico del Movimento potrebbe fare un passo di lato. I fedelissimi lo sostengono, ma c'è già chi scommette sulle alternative. Ecco chi potrebbe affiancarlo, sostituirlo o semplicemente aiutarlo

Chiara Appendino con Luigi Di Maio

Chiara Appendino con Luigi Di Maio

Roma, 13 gennaio 2019 - Il Movimento 5 Stelle è in fibrillazione. E il leader, Luigi Di Maio, sarebbe pronto - secondo alcuni retroscena - a lasciare il ruolo di capo politico. Lo staff smentisce seccamente, ma, di certo, a marzo, quando ci saranno gli Stati generali del Movimento 5 Stelle qualcosa cambierà. Ma come? E soprattutto, chi sono (se ci sono) le alternative al ministro degli Esteri e capo politico del Movimento (ruolo, quest'ultimo votato su Rousseau dagli iscritti M5s)? Ecco chi potrebbero essere i protagonisti del Movimento che verrà.

1) CHIARA APPENDINO La sindaca di Torino, amatissima dai vertici e dallo stesso Luigi Di Maio, potrebbe affiancare il leader M5s alla guida del Movimento. Sono in tanti a scommettere su di lei, tant'è che Di Maio le ha più volte chiesto di fare il ministro e lei stessa ha già detto di non voler fare un bis come prima cittadina di Torino. Per il momento Appendino si limita a ribadire la fiducia a Di Maio e liquidare le voci  di una sua discesa in campo come ricostruzioni giornalistiche. Ma c'è chi continua a vedere in lei l'astro nascente del M5s.

2) PAOLA TAVERNA La vicepresidente del Senato è l'altra donna che potrebbe avere un ruolo da protagonista nel Movimento del futuro. A suo favore due caratteristiche di non poco conto: la sua leadership sarebbe ben vista da Beppe Grillo, visto che è tra gli esponenti governisti del Movimento; rappresenta l'ala storica M5s e, di questi tempi, considerando la crisi d'identità dei 5 Stelle, potrebbe essere un valore aggiunto

3) STEFANO PATUANELLI Il ministro dello Sviluppo economico  è tra gli esponenti di primo piano più apprezzati dai vertici pentastellati. Serio, pacato, vicino a Luigi Di Maio, potrebbe essere il traghettatore giusto per il Movimento che verrà. Di certo, se non sostituirà l'attuale capo politico, resterà una voce molto ascoltata all'interno dei 5 Stelle.

4) ALESSANDRO DI BATTISTA Il deputato grillino più in vista della scorsa legislatura, dopo l'anno sabbatico in Sudamerica ha avuto un rapporto altalenante con Luigi Di Maio, di cui non manca di ricordare di essere da sempre molto amico. Negli ultimi tempi, però, qualcosa si è rotto. Dall'amicizia con Gianluigi Paragone (da poco espulso dal M5s) alla contrarietà all'alleanza con il Pd più volte enunciata. In attesa di vedere dove si posizionerà 'Dibba', c'è chi scommette su di lui come possibile frontman del Movimento, una volta che l'astro di Di Maio sarà definitivamente spento. Ma c'è anche chi, invece, pensa che Di Battista difficilmente romperà con Di Maio e, anche in caso di scissione, resterà al suo fianco per evitare una cavalcata solitaria che gli porterebbe molti oneri e, difficilmente, molti onori. A suo favore, da non dimenticare, il fatto di avere ancora un mandato intero da spendere.

5) LORENZO FIORAMONTI Se Di Maio non riuscirà a tenere i suoi, c'è chi preconizza una scissione. In quel caso, una parte dei grillini di sinistra potrebbe confluire nel gruppo dell'ex ministro Fioramonti, da poco fuoriuscito. Al momento è solo fantapolitica, ma che i gruppi M5s siano in fibrillazione e che il valzer degli addii non sia terminato sono dati di fatto.

6) BEPPE GRILLO Più volte il garante del Movimento 5 Stelle è stato tirato in ballo per ricompattare il Movimento e tornare alle origini. Grillo, per ora, è silente, ma di certo c'è che vuole mantenere il Movimento nell'alveo del centrosinistra. Per il fondatore, insomma, l'asse col Pd non si tocca e, per questo, non vedrebbe male Patuanelli o la Taverna da affiancare a un Di Maio sempre più isolato.

7) VITO CRIMI Una delle poche certezze, in caso di transizione verso una nuova leadership, è che il membro più anziano del comitato di garanzia (così come prescrive lo Statuto)  prenderebbe le redini del movimento. Da qui, il nome dell'ex sottosegretario M5s Vito Crimi che verrebbe catapultato automaticamente nel ruolo di reggente in attesa che, a marzo, gli Stati generali, cioè il congresso del partito, delinei la nuova leadership.   

8) GIUSEPPE CONTE Si dice che sia in stretto contatto con Grillo, ma sia ormai molto distante da Luigi Di Maio. Del premier si era parlato anche come possibile leader del Movimento, ma non dovrebbe essere  questo il caso. Di certo, visti i fan dentro (e fuori) dai 5 Stelle, potrebbe avere un ruolo importante di mediazione tra le varie anime dei pentastellati.