Da studente del prestigioso liceo fiorentino Dante alla corsa per Palazzo Vecchio lasciando l’Università per Stranieri di Siena, di cui è rettore, per diventare ufficialmente il paladino del Movimento 5Stelle (e non solo)? Tomaso Montanari, storico dell’arte, rimanda al mittente le indiscrezioni che lo vorrebbero candidato dell’asse giallo-rosso dem. Sorride e scrive sui social: "Un’intera pagina del Corrierone per esorcizzare una mia candidatura a sindaco di Firenze: niente panico, simpatici amici, il mio mandato di rettore scade nel 2027!". Ma i contatti tra il prof e gli esponenti del Movimento 5Stelle, nel corso delle ultime settimane, ci sarebbero stati eccome. E l’idea anche al leader Giuseppe Conte non dispiacerebbe, a quanto pare.
Dai primi approcci a una possibile scesa in campo ce ne passa tantissimo, ma non si tratta nemmeno di fantapolitica quindi. L’ipotesi Montanari (disponibile comunque a dare una mano al programma del Pd, pare) ha fatto alzare le barricate dentro una parte consistente del Pd, quella riformista e di Energia popolare. "Tra i dem abbiamo i nostri problemi, adesso piomba anche questo nome... e non arriva da noi..." è il messaggio più volte inoltrato nelle chat del Pd toscano. Già perché i dem fiorentini sono alle prese con le lotte intestine ormai da settimane tra chi vuole le primarie e chi cerca, e ripete ogni giorno, "una sintesi".
Ma con chi? Il segretario toscano del Pd Emiliano Fossi vuole vincere "con chi ci sta" e ripete: "Prima programmi condivisi, poi compagni di viaggio, poi il nome". Ieri con un comunicato ad hoc i dem toscani hanno cercato di fare chiarezza: "Stiamo lavorando in primis sul programma e sulla coalizione che vogliamo sia ampia e vincente, capace di rappresentare un argine e un’alternativa solida alla destra. Il nome arriverà dopo questo sforzo. Il Pd in città ha l’ambizione e la forza per mettere a disposizione della coalizione candidature a sindaco di alto profilo e competenza, ma ha anche la volontà di aprirsi al coinvolgimento delle personalità migliori che la nostra città può offrire per costruire insieme una proposta politica con-vincente". Insomma spiraglio aperto a Montanari ma i dem prima di tutto vogliono far contare sul tavolo dei possibili alleati il peso di voti che hanno a Firenze (nel 2019 Dario Nardella prese il 57 per cento e alle Politiche del 2022 il centrosinistra ha superato il 42 per cento). E lo stesso sindaco di Firenze precisa: "Come forza principale della città abbiamo anche l’onere di indicare una proposta sia di candidatura che di programma".
Luigi Caroppo