Mercoledì 24 Aprile 2024

M5S, la base in rivolta: non vi votiamo più

Pioggia di critiche sul web: ci dicono un sacco di bugie. L’ala di Fico in fibrillazione

M5S, la manifestazione al Circo Massimo dell'ottobre 2018

M5S, la manifestazione al Circo Massimo dell'ottobre 2018

Roma, 14 febbraio 2019 - Il Movimento subirà una trasformazione profonda, annunciata da Luigi Di Maio, ma non tutti, dentro il Movimento, sanno realmente di che cosa si tratterà: "Dopo due giorni di conclave – racconta un’alta personalità grillina – la svolta sembra essere quella di buttare alle ortiche quello che per Gianroberto (Casaleggio, ndr) era un dogma: mai alleanze con nessuno...". Insomma, dopo il ‘contratto di governo’ con la Lega, il Movimento sembra avviarsi a prossime alleanze anche sul territorio locale. E, di certo, non solo. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, però, sembra non essere del tutto convinto della prossima rivoluzione stellata. Per lui le batoste elettorali locali sono da imputare a una "cattiva comunicazione" sui risultati ottenuti soprattutto al governo: "Quando i cittadini lo capiranno – ha spiegato ieri – sono sicuro che le cose miglioreranno". "Partiamo da una certezza – riflette il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva – in poco tempo siamo riusciti a fare grandi cose per il nostro Paese e per tutti i cittadini. È giusto fare una riflessione e pensare a qualcosa di nuovo che possa dare continuità al cambiamento che stiamo portando avanti insieme. Senza nessun timore".

Il ‘timore’ , tuttavia, è che facendo venir meno un’altra delle regole ‘auree’ del Movimento, la base elettorale, quella che rappresenta lo zoccolo duro grillino, possa avere una battuta d’arresto. Casomai proprio nelle urne delle Europee. Un rischio che Di Maio, secondo gli umori interni ai parlamentari grillini, "deve correre se vuole mantenere la sua leadership – spiega ancora un grillino di rango – altrimenti rischia di venire travolto da un cambiamento che, comunque, c’è stato eccome da quando governiamo con la Lega". Un cambiamento che a molti è ancora indigesto. 

All'ala che fa capo a Roberto Fico, per dire. E che al Senato è rappresentata in modo tanto ampio da far pensare che sul prossimo voto in Aula per l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini (il caso Diciotti) la spaccatura interna al Movimento possa emergere in modo talmente evidente da imporre un’accelerazione nell’annunciato cambio di rotta. Il grillino Michele Giarrusso, componente della Giunta per le autorizzazioni, stempera il clima: "Se il Movimento dovesse votare no, la base capirebbe, sono attivisti, capiscono".  Ma a scorrere, sul blog delle stelle, le reazioni all’annucio ‘rivoluzionario’ di Di Maio, l’impressione è che l’ennesima spallata alle regole sia elemento di nuovo malumore. Scrive, per esempio, Roberto Petri: "Possibile che nessuno di voi si accorga della enorme truffa elettorale del Movimento, possibile che siate tutti drogati da questo supposto nuovo che inizia marcire e a puzzare di marcio? Li ho votati e me ne pento, mi aspettavo di più". 

"Quello che nessuno può fare – aggiunge GioBar – è snaturare il Movimento nelle sue battaglie fondanti. Quindi ad esempio il Tav deve essere un no deciso e la Lega dovrà prenderne atto. E non c’è referendum che tenga".  Stefano, disamorato, attacca: "Altri 6 mesi di questo illuminato governo e scomparirete anche a livello nazionale. Il problema è che siete una banda di incapaci e pure imbroglioni, raccontate ogni giorno un sacco di bugie agli italiani pur di raccattare un like o un voto ai sondaggi". "Caro Luigi – sostiene Rosa23 – un’alleanza con liste civiche, porterà il M5S a frantumarsi in mille pezzi".  Chiude, stizzito, Luca: "Io non voglio votare per un movimento di opposizione come all’inizio è stato. Basta con le menate! Di Maio, dimettiti!!".