Caos procure, Lotti si autosospende dal Pd. "Basta fango e ipocrisie"

L'ex ministro, dopo il pressing, si fa da parte con una lettera aperta a Zingaretti che replica: "Gesto di grande responsabilità". E intanto un altro togato del Csm, Corrado Cartoni, si dimette

Luca Lotti (Imagoeconomica)

Luca Lotti (Imagoeconomica)

Roma, 14 giugno 2019 - Nel caos delle procure, che sta alimentando una vera bufera politica,  l'onda sismica che si è abbattuta sul Csm non poteva che lambire anche il Partito Democratico. E difatti Luca Lotti, dopo il pressing della maggioranza dem perché facesse un passo indietro (deve chiarire la questione delle cene con l'ex presidente di Magistratura Democratica, Luca Palamara, e con l'altro eletto del Pd, Cosimo Ferri) ha deciso oggi di autosospendersi. E lo fa con un post amaro su Facebook indirizzato a Zingaretti. A caldeggiare il gesto, in particolare, il  tesoriere del Pd Luigi Zanda, che ha dichiarato: "Non giudico nessuno ma Luca Lotti ora valuti attentamente se è il caso di lasciare il Pd finché non sarà chiarita la sua posizione".

Intanto oggi un altro togato del Csm coinvolto nella riunione con Luca Palamara e Luca Lotti sulla nomina del procuratore di Roma ha presentato le dimissioni: è Corrado Cartoni di Magistratura Indipendente. "Non ho mai parlato di nomine", le dimissioni sono state date per "senso delle istituzioni", fa sapere Cartoni nella lettera in cui annuncia il suo passo indietro, indirizzata al vice presidente del Csm David Ermini.

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IL POST DI LOTTI  - "Ti comunico dunque la mia autosospensione dal PD fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l'affetto che provo verso gli iscritti del PD, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità" scrive Lotti, in una lettera aperta indirizzata al segretario Nicola Zingaretti.

Parole che grondano amarezza. In un passaggio, Lotti spiega: "La verità è una sola e l’ho spiegata ieri: non ho fatto pressioni, non ho influito nel mio processo, non ho realizzato dossier contro i magistrati, non ho il potere di nominare alcun magistrato. Chi dice il contrario mente".

E non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Quanti miei colleghi, durante l’azione del nostro Governo e dopo, si sono occupati delle carriere dei magistrati? Davvero si vuol far credere che la nomina dei capiufficio dipenda da un parlamentare semplice e non da un complicato quanto discutibile gioco di correnti della magistratura? Davvero si vuol far credere che la soluzione a migliaia di nomine sia presa nel dopo cena di una serata di maggio? Davvero si vuol prendere a schiaffi la realtà in nome dell’ideologia, dell’invidia, dell’ipocrisia?"

LA RISPOSTA DI ZINGARETTI - In una nota il segretario dem replica: "Ringrazio Luca Lotti per un gesto non scontato che considero di grande responsabilità nei confronti della politica, delle istituzioni e del Pd. Sono consapevole della difficoltà umana di questi giorni, ma ciascuno di noi ha una responsabilità alta nei confronti della comunità di cui facciamo parte e verso il Paese. Penso che questa scelta gli consentirà anche di tutelare al meglio la sua posizione in questa vicenda che, come ha detto lo stesso Lotti, deve essere ancora chiarita". 

A ruota la reazione di Lorenzo Guerini, che in una nota sottolinea: "La scelta compiuta da Luca Lotti dimostra la sua sensibilità e la sua volontà di mettere al primo posto il bene del Partito democratico. E' una scelta difficile, che molti di noi accolgono con dispiacere, ma che non può che essere guardata con rispetto e apprezzamento. Ma sicuramente una decisione che è il segno della sua qualità politica e umana. E che tuttavia non lo ripagherà della sofferenza subita in questi giorni".

E il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci: "Il Pd deve chiarirsi su un principio fondativo, il garantismo non può essere usato a fasi alterne, o a seconda delle aree politiche -  afferma - Luca Lotti va ringraziato per una decisione di trasparenza che non era affatto dovuta. Sono convinto che tra qualche tempo saranno in molti, anche tra i dirigenti del Pd, che dovranno scusarsi con lui per le parole usate in queste ore".

RIUNIONE DEL CSM - Intanto il Csm lunedì prossimo si riunisce in seduta straordinaria del plenum per prendere atto delle dimissioni presentate oggi dal consigliere Corrado Cartoni e eleggere un nuovo giudice della Sezione disciplinare al suo posto. Cartoni é con altri quattro togati sotto procedimento disciplinare per avere partecipato il 9 maggio scorso, fuori dal Csm, a una riunione sulle future nomine delle procure con l'ex presidente dell' Anm Luca Palamara e i deputati del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti.