Lodi, non si placa la polemica sulla mensa. Liliana Segre: "Curiamo le menti e i cuori"

Salvini polemizza con Fico: "Faccia il presidente della Camera" e assicura di essere "stufo di stranieri che hanno case e conti all'estero e hanno tutto gratis in Italia

Lodi, il presidio per i bambini esclusi dalla mensa (Lapresse)

Lodi, il presidio per i bambini esclusi dalla mensa (Lapresse)

Lodi, 16 ottobre 2018 - Mentre da oggi tornano in mensa i bambini extracomunitari che nei giorni scorsi avevano pranzato su un tavolo a parte con cibo portato da casa, la polemica non si placa. A cominciare dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, che annuncia solidarietà al sindaco lombardo assicurando: "Fa benissimo".

SALVINI FURIOSO - Il vicepremier arrivando all'assemblea dell'Ance, replica così a chi gli chiede un parere sul ritorno in mensa dei vimbi esclusi: "Bene, però chi può deve pagare, non esistono canali preferenziali. E' che sono stufo di stranieri che hanno case e conti all'estero e hanno tutto gratis in Italia". 

Salvini se la prende anche col presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico, che ieri aveva dichiarato: "nel momento in cui si fa una delibera che in modo conscio o in modo inconscio crei delle discriminazioni così importanti si deve solamente chiedere scusa. Dopo le scuse questi bambini potranno rientrare tranquillamente nella mensa scolastica". "Fico faccia il presidente della Camera - tuona il ministro dell'Interno - Siamo qui a parlare di edilizia, per rispetto dell'Ance non vado oltre".

ZAIA E IL BONUS LIBRI - Interviene anche il governatore veneto, il leghista Luca Zaia, che qualcuno aveva tirato nella polemica per via dei "bonus libri", per i quali gli stranieri devono esobire documenti comprovanti l'assenza di immobili di proprietà e di redditi nei Paesi di origine. E sottolinea: "non c'entra nulla con il caso Lodi. Noi applichiamo una legge che è del 1999 - ha ribadito - e si tratta di un decreto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi proposto dal primo ministro di allora Massimo D'Alema e noi applichiamo quella legge. Vorrei anche ricordare che dal 1996 in Toscana si segue la stessa procedura per le case popolari - ha infine concluso - noi non lasciamo fuori nessuno, figuriamoci se lo facciamo qui in Veneto dove c'è il miglior modello di integrazione d'Italia".

SEGRE ALL'ATTACCO - La senatrice a vita Liliana Segre a Radio Capital commenta la notizia dei bimbi esclusi con amarezza: "Quelli che si vedono scartati, messi da parte, ne risentono tutta la vita. Ma quelli che li mettono da parte, dopo come vanno a casa loro a mangiare coi loro bambini? Vanno curate le menti. Vanno curati i cuori". 

IL MINISTRO BUSSETTI - "Ci sono delle norme e delle leggi che vanno rispettate e il certificato Isee richiede anche questi documenti", si limita a precisare  il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti commentando la necessità di documentazioni accessorie per i figli di stranieri emersa con il 'caso Lodi'.