Tap, Lezzi a Salvini: "Al Sud servono altre infrastrutture". E lui: "Si vada avanti"

La collega di governo grillina replica alle parole del ministro dell'Interno sulla necessità del gasdotto Trans-Adriatico. E stasera il vicepremier torna sulla vicenda Tav

Matteo Salvini e Barbara Lezzi

Matteo Salvini e Barbara Lezzi

Roma, 5 agosto 2018 - Il prossimo autunno  il governo dovrà trovare una soluzione su Tav e Tap, visto che la questione Grandi Opere, da giorni, infuria tra gli alleati M5S e Lega. Oggi, ad accendere lo scontro è il ministro per il Sud Barbara Lezzi, da sempre fautrice dello stop al gasdotto Tap. "Al Sud servono altre infrastrutture", è l'affondo che la ministra pentastellata, via Facebook, indirizza al vicepremier Matteo Salvini, che ieri sera dal palco della festa della Lega Romagna a Cervia, è tornato a rilanciare la necessità del gasdotto Trans-Adriatico perché "l'energia costerà il 10% in meno".

E in serata è lo stesso Salvini che, a distanza, riprende la questione delle infrastrutture e della Tav tagliando corto: "Bisogna andare avanti".

IL POST DI LEZZI -  "Caro Matteo Salvini, in Italia servono le infrastrutture e in particolar modo ne hanno estremo bisogno il sud e le aree interne del centro-nord", scrive l'esponente 5 Stelle su Facebook. "E' la carenza di questo genere di investimenti che ha provocato una perdita ulteriore di posti di lavoro al sud di 300.000 unità durante gli anni della crisi. Strade sicure, ferrovie, scuole, ricerca, università, bonifiche, anti-dissesto idrogeologico, energia pulita. Questi sono gli investimenti che l'Italia aspetta", conclude. 

LA CONTROREPLICA DI SALVINI - "Le infrastrutture servono, servono strade più belle e ferrovie nuove, io voglio andare avanti", dice il leader della Lega dal palco della festa della Lega Nord Piemonte a Capriata d'Orba, nell'Alessandrino. "I Cinque Stelle sono gente affidabile, concreta, con voglia di fare bene le cose, ma su qualche cosa - ha aggiunto - dobbiamo metterci d'accordo...". In particolare, sulla Torino-Lione, il vicepremier spiega: "Ci sono dei docenti che stanno esaminando costi e benefici e su questo è giusto andare fino in fondo e capire se e quanto serve".

Sul fronte Tav, il vicepremier e titolare del Viminale aveva anche già all'ex deputato pentastellato Alessandro Di Battista che, in un video su Facebook, ha definito Tap e Tav "opere inutili" invitando il Movimento a dire "sani no". "Bisogna calcolare fino all'ultimo centesimo. Aspetto i risultati degli studi - ha dichiarato Salvini in un'intervista alla Sampa -. In linea di massima, culturalmente sono più per fare che per disfare. Se non fare la Tav ci costasse due, tre o quattro miliardi, è chiaro che andrebbe fatta".  

Ma sul fronte Tav sono intervenuti anche i componenti del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato. "Il governo del cambiamento agisce nell'interesse dei cittadini. Per questo crediamo che non esista un problema legato al Tav: come già ampiamente spiegato dal ministro Toninelli, faremo un attenta analisi costi-benefici per capire come procedere. Certo, se realizzare l'opera vorrà dire impoverire gli italiani, il nostro 'No' risuonerà sempre forte", scrivono in una nota congiunta. "E' chiaro che, se dovessimo bloccarla, faremmo qualcosa di più intelligente e utile per il territorio e i cittadini. La nostra idea è che sia necessario dotare il Paese di una rete di tante piccole opere diffuse", proseguono i portavoce M5s. "Pensiamo alla manutenzione dei ponti e delle strade, alla riqualificazione del tessuto urbano, alla rete digitale e alla mobilità sostenibile. Di certo dunque è presto per dire se la Tav sia o meno un'opera redditizia", conclude la nota.