Mercoledì 16 Luglio 2025
GIORGIO CACCAMO
Politica

L’Europa e i 40 anni della bandiera. Ma quel simbolo di pace è in crisi

Il vessillo blu con le dodici stelle è stato adottato ufficialmente da Bruxelles il 29 giugno 1985. Von der Leyen: "Rappresenta gli ideali di unità e democrazia". Ideali dilaniati da guerre e riarmo.

Il vessillo blu con le dodici stelle è stato adottato ufficialmente da Bruxelles il 29 giugno 1985. Von der Leyen: "Rappresenta gli ideali di unità e democrazia". Ideali dilaniati da guerre e riarmo.

Il vessillo blu con le dodici stelle è stato adottato ufficialmente da Bruxelles il 29 giugno 1985. Von der Leyen: "Rappresenta gli ideali di unità e democrazia". Ideali dilaniati da guerre e riarmo.

Roma, 30 giugno 2025 – Ognuno, da sempre, nella bandiera dell’Europa ci vede quello che vuole. Chi il manto blu della Madonna, chi le dodici tribù di Israele: in sostanza quelli che ci leggono dentro le famose "radici giudaico-cristiane" dell’Europa. Poi c’è chi invece, laicamente, fa un paragone con i segni dello Zodiaco. Di certo c’è che ieri la bandiera che sventola nei 27 Paesi membri della Ue, e che almeno altri sette candidati all’adesione – Ucraina compresa – vorrebbero veder garrire sui loro pennoni, ha compiuto i suoi primi 40 anni da simbolo dell’Europa unita. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, l’ha festeggiata come "simbolo potente di ciò che siamo: unità e pace, democrazia e solidarietà".

A dirla tutta, di anni quel vessillo ne ha quasi 70, visto che è nato come simbolo del Consiglio d’Europa, l’istituzione di Strasburgo che non c’entra nulla con le istituzioni comunitarie, ma il cui nome – insieme appunto con la bandiera – contribuisce alla grande confusione sotto "il cielo del Mondo occidentale" (citiamo dalla dichiarazione ufficiale del 1955). Poi il 29 giugno 1985 l’allora Comunità economica europea arrivò alla scelta definitiva di adottarla come bandiera dell’Europa unita.

Fin qui la storia. L’oggi porta con sé tutte le contraddizioni di quel simbolo. Chi la disegnò, il belga Arsène Heitz, ammise di essersi ispirato a un passaggio biblico dell’Apocalisse che per i cattolici anticipa la figura della Madre di Dio. Ma di ciò non rimase, prudentemente, alcuna traccia nei documenti ufficiali. Che invece recitano: "Le 12 stelle in cerchio simboleggiano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d’Europa". Ecco, appunto, quello che dice anche la traballante Ursula versione bis.

Ma che cosa è rimasto davvero di quel simbolo? Nel 2012, a sorpresa e tra non poche polemiche, l’Unione europea ricevette il premio Nobel per la Pace, a suggellare i lunghi decenni di fratellanza e prosperità di cui ha goduto il Continente. Memori di quando Henry Kissinger (o forse qualcun altro, a suo dire) si chiedeva "che numero devo chiamare per parlare con l’Europa?", a ritirare il premio andarono in numerosa delegazione gli allora vertici dell’Unione: Martin Schulz, presidente del Parlamento Ue, José Manuel Barroso, numero uno della Commissione, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo.

Oggi che le guerre bussano ai confini (Russia-Ucraina), o dilaniano le coscienze, anche politiche (la catastrofe umanitaria a Gaza), o certificano la crisi esistenziale e di credibilità dell’Unione (che rincorre a fatica l’ingombrante alleato americano, anche sull’Iran), il cielo blu della bandiera sembra sempre più fosco e le stelle sempre più avvolte da nubi tempestose.

Il Nobel del 2012 non piacque a chi, anche tra altri illustri insigniti del premio, ricordava già allora che la Ue era impegnata con la Nato in diverse guerre, che era al centro dell’export di armi e che adottava politiche restrittive sui migranti. Ora che il dibattito sul riarmo e sui rapporti internazionali rischia di lacerare come non mai l’unità europea, la bandiera rischia di restare solo un monito. Bello, ma inutile.