Giovedì 25 Aprile 2024

Letta, si dice tasse si legge proporzionale?

La scelta del segretario Pd posiziona il partito a sinistra e potrebbe significare un abbandono del maggioritario. Per cercare alleanze con il post-Forza Italia. Chissà che cosa ne pensa Salvini

Il segretario del Pd Enrico Letta (ANSA)

Il segretario del Pd Enrico Letta (ANSA)

Il giorno dopo la sua proposta di introdurre una tassa di successione a partire da patrimoni sopra il milione di euro, il segretario del Pd ha continuato ad attaccare a testa bassa. "Non mollo, è una questione di equità". Come dire: non era una voce dal sen sfuggita, ma una mossa ben studiata. La domanda del cronista a questo punto è: ben studiata per che cosa? Quale è il fine "vero" dell’idea lanciata da Letta visto che la realizzabilità della proposta almeno in questa legislatura è pari allo zero? Letta lo sa eppure va avanti.

Scopo della proposta non può quindi che essere "politico": posizionare il partito ancora più e ancora meglio a sinistra di quanto è stato finora. Togliere via la tentazione di andare a raccogliere consensi al centro. Posizionarsi a sinistra significa però rinunciare alla vocazione maggioritaria di veltroniana memoria, l’idea che il Pd possa riunire sotto una stessa rappresentanza la parte centrale dell’elettorato e quella più spostata a sinistra, e di cui Letta da buon ulivista è stato da sempre sostenitore. 

Se però ti confini a sinistra, bene che ti vada arrivi al venti. Con il venti nel maggioritario non ci fai niente, e invece puoi dire la tua con il proporzionale. Allora delle due l’una: o la proposta di Letta non ha né capo né coda e chissà perché è stata fatta (negli ultimi tempi il Pd ci ha abituati a scelte poco comprensibili, e quindi ci sta), oppure è il prodromo di una svolta verso il proporzionale che il segretario Pd avrebbe in mente di proporre prima della fine della legislatura. Magari per andare a intercettare in sede di alleanze future tutti quei movimenti che si stanno evidenziando al centro, e in Forza Italia in particolare, dove ogni giorno esce la notizia di una nuova corrente in via di formazione. Dalla Gelmni a Brugnaro. Una strategia, la virata al proporzionale, che cozza non solo con quanto Letta ha da sempre sostenuto, e questo passi perché in politica niente è eterno, quanto contro le idee e le esigenze della Lega e della Meloni. Si prevedono turbolenze.