Lepore e la scommessa su Schlein: "Con lei può nascere un nuovo Pd"

Il sindaco di Bologna e la ’ricetta’ per un buon segretario: "Saper fare squadra, inclusività e progresso. Elly rappresenta tutto questo: ora serve un’alleanza ampia, che possa dare spazio a tutte le diversità"

Matteo Lepore, 42 anni, sindaco di Bologna

Matteo Lepore, 42 anni, sindaco di Bologna

Bologna, 16 febbraio 2023 - Un’occasione per ricucire la connessione sentimentale (ed elettorale) con i propri sostenitori e la possibilità di portare al vertice una vera "nativa Pd", che non ha "mai avuto tessere di partiti precedenti" e che si impegnerà a ricostruire l’unità del centrosinistra: queste sono le poste in gioco nelle primarie di domenica 26 febbraio secondo Matteo Lepore, sindaco di Bologna, tra i pochi nell’area metropolitana delle Due Torri a non aver dato il suo sostegno a Stefano Bonaccini nella corsa al Nazareno.

Sindaco Lepore, perché Elly Schlein è il nome giusto? "Perché è la personalità più adatta a interpretare l’esigenza di cambiamento che viene da chi guarda al Pd con disaffezione e si è allontanato da noi nel corso degli anni".

Secondo Bonaccini, invece, con lei c’è il rischio che vinca una sinistra ideologica e minoritaria che non rappresenta ampie fette del Paese. "Per prima cosa penso che avremo un buon segretario qualsiasi sarà l’esito delle primarie. Poi Elly non ha nulla da dover dimostrare, è una nativa Pd, non ha mai avuto tessere di partiti precedenti, ha sostenuto sempre il centrosinistra, le idee dell’Ulivo e quelle di Romano Prodi e, quando è uscita dal partito, lo ha fatto solo perché in disaccordo con chi voleva rompere con un’idea più popolare e inclusiva del Pd".

Cosa deve fare adesso Schlein per ribaltare l’esito del voto dei circoli, cosa mai avvenuta da quando esistono le primarie? "Elly rappresenta il nuovo, ciò che non ha una struttura organizzata dietro e infatti il grosso dell’organizzione si è mosso per Bonaccini. Ora lei deve solo essere se stessa, parlare a tutti, creare mobilitazione sui temi e i valori di sinistra: rilanciare il Pd significa ridare senso al partito nei confronti del suo elettorato e dei suoi iscritti, a cui negli ultimi anni, in molti casi, è stato spiegato che dovevano rinunciare ad avere fiducia nella sinistra di questo Paese".

Dopo il tonfo delle Regionali non ci sono altre strade che le alleanze se il Pd vorrà tornare a vincere, non crede? "Il prossimo segretario o segretaria del Pd dovrà avere questo mantra: rifondare un’alleanza ampia di centrosinistra dando rappresentanza a tutte le diversità. I nostri elettori vogliono che ci uniamo per vincere le elezioni. Quando andiamo divisi, chi ci vorrebbe votare resta a casa".

Tema affluenza: dove è fissata l’asticella per poter parlare di primarie con una grande partecipazione? "Al punto più alto possibile. Non ci dobbiamo dare limiti, ma lavorare affinché ai gazebo venga il numero più alto di persone. Tutti a votare domenica 26 e poi tutti uniti dopo l’esito".

Tema governo: Bonaccini ha detto che la premier Meloni è "certamente capace" di svolgere il suo ruolo, provocando più di un mal di pancia dentro il Pd. Concorda con il governatore? "Il nostro Paese deve sperare che questo governo e la premier lavorino in modo serio e responsabile: abbiamo bisogno di portare avanti il Pnrr e gli investimenti già stanziati, nonché di consolidare la nostra credibilità internazionale che un po’ traballa in questo contesto geopolitico. Io do un giudizio negativo su questo governo: dovrebbe fare politiche per redistribuire le risorse e aiutare le fasce sociali più in difficoltà per la crisi – a partire dai fondi per la sanità, dove c’è una voragine – e invece parla a pochi e cura gli interessi di pochi. Meloni sta deludendo sui temi fondamentali e reali. Non sta dando risposte al Paese, anzi sta sbagliando proprio la ricetta".