Tensioni nella maggioranza: scontro Lega-Draghi su Lamorgese e obbligo vaccini

Per il premier Draghi il governo va avanti. Ma la Lega chiede un incontro sui migranti e ribadisce no a obblighi e green pass

Luciana Lamorgese e Matteo Salvini (Ansa)

Luciana Lamorgese e Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 2 settembre 2021 - Tensione nella maggioranza di governo dopo le parole di Draghi su obbligo vaccinale, green pass e il pieno sostegno alla ministra Lamorgese criticata da Salvini. Affermazioni non gradite dalla Lega, soprattutto in riferimento alle politiche sull'immigrazione della ministra dell'Interno che, oltre alle critiche, è stata oggetto anche di una mozione di sfiducia di FdI. Ma il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato chiaro in risposta alle critiche leghiste sulla gestione dei flussi migratori: "Lamorgese lavora molto bene, il problema è molto difficile, e io non ho visto nessuno che abbia la bacchetta magica. I numeri non sono spaventosi, abbiamo avuto anni peggiori e credo che la ministra Lamorgese faccia il suo lavoro e lo faccia bene". 

La Lega non ci sta: sui migranti chiede un incontro urgente e sui vaccini dice no agli obblighi. E rispetto ai flussi migratori replica con una propria nota a cui allegano i dati degli sbarchi degli ultimi anni: "Il ministro Lamorgese? Lasciamo parlare i numeri. Tralasciando rave party abusivi, baby gang e violenze diffuse. Un incontro con lei e il presidente Draghi è urgente e necessario".

"Il chiarimento politico lo fanno le forze politiche. È chiaro che è auspicabile una convergenza maggiore, una maggiore disciplina, ma questo governo va avanti". Sono le parole del premier Draghi in risposta a una domanda sul voto contrario al green pass della Lega in commissione alla Camera e della richiesta del segretario del Pd, Enrico Letta, di un chiarimento al riguardo. Rispetto a un incontro tra il presidente del Consiglio, la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese e il segretario della Lega, Matteo Salvini "potrebbe essere un chiarimento interessante - ha aggiunto Draghi -. Specialmente Lamorgese e Salvini possono dire i loro punti di vista, cosa è che non va, soprattutto se quel che non va è raffrontabile a quel che non andava quattro anni fa, cinque anni fa, tre anni fa, ovviamente non all'anno della pandemia, perchè lì si è fermato tutto, anche i migranti. Se la ministra Lamorgese lo vorrà si farà volentieri, magari non in televisione o in streaming".

Le obiezioni sul green pass sono "pienamente giustificate". La Lega è una forza che dà "equilibrio" alla maggioranza che, se avrà bisogno di una verifica, lo deciderà il presidente Draghi e non Enrico Letta che, se si sente a disagio, può sempre lasciare la coalizione di governo. Sono le opinioni espresse dall'ex ministro leghista Francesco Speroni, nel giudicare le mosse di Matteo Salvini in questa fase politica. "La Lega - riassume Speroni - è favorevole ai vaccini ma ha una posizione critica sul green pass".

Fonti della Lega hanno aggiunto, dopo l'intervento di oggi di Draghi sull'introduzione dell'obbligo vaccinale, che "più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l'obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità".