Le condizioni di Conte a Draghi: aiuti alle famiglie e più collegialità

Nel documento dei Cinque Stelle per il premier spariscono due cavalli di battaglia: le armi e i termovalorizzatori

Roma, 7 luglio 2022 -  Nell’atteso faccia a faccia che Giuseppe Conte ha avuto ieri con il premier Mario Draghi, a sorpresa sono spariti i temutissimi no all’invio di armi all’Ucraina e alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori. Tornano invece i temi economici e di welfare sociale.

I 5S non sanno più chi sono - di P.F. DE ROBERTIS

Rdc e salario minimo per i ceti bassi

Al primo posto il Reddito di Cittadinanza, realizzato dal governo Conte salvo poi subire negli anni molteplici e furiosi attacchi. Per l’ex premier è però un imprescindibile e "già fin troppo minimale" sistema di protezione sociale, e sul suo rinnovo Conte ha chiesto dunque un "chiarimento definitivo", per porre fine a "continue e irricevibili polemiche". Poi Conte ha battuto sul salario minimo, che affranchi la platea di 4,5 milioni di lavoratori con buste paga al di sotto della dignità. Il leader a 5Stelle a Draghi avrebbe rinfacciato l’indifferenza e la mancanza di chiare indicazioni sulla priorità della riforma di questo aspetto. Un obiettivo dunque considerato "urgente" dal Movimento che ha ribadito al premier le ragioni della sua stessa esistenza, ovvero "gli interessi dei cittadini e il bene del Paese".

I numeri del Movimeno 5 Stelle
I numeri del Movimeno 5 Stelle

Transizione ecologica e stop trivelle 

Tra i fari dell’azione politica del M5s, ha chiarito Conte, resta la transizione ecologica «strategia ambientale, che abbraccia l’economia circolare», da attuare con «l’affermazione di una cultura integralmente ecologica» e «una crescita che sia funzionale alla difesa e alla valorizzazione degli equilibri degli ecosistemi». Da qui la richiesta di un impegno del premier a ricondurre il governo su «massicci investimenti nelle rinnovabili», senza cedere a nuove concessioni per i nostri giacimenti fossili».

Scostamento di bilancio 

Il terzo tema dibattuto con Draghi è quello degli aiuti alle famiglie e alle imprese. Qui però il punto di frizione tra governo e M5s è soprattutto il come. «Un bonus da 200 euro non vale a risolvere i problemi che i nostri cittadini stanno affrontando», ha chiarito Conte. L’orizzonte dei grillini è dunque quello di uno «scostamento di bilancio», per finanziare misure di «sostegno significativo» per le imprese e i lavoratori autonomi, e aiutarli ad affrontare il caro-bollette. Infine sul piatto finisce un’accelerata al ’cashback fiscale’ e una blindatura del Superbonus 110%.

Nuova dialettica governo-M5s

Fin qui i temi e le linee d’indirizzo. Ma a monte di ogni proposta c’è una richiesta di maggiore collegialità decisionale che Giuseppe Conte ha posto al premier come pregiudiziale per andare avanti. Per blindarla, il grillino propone l’introduzione di «una clausola per ogni legge di delegazione, che preveda che ogniqualvolta il governo non si conformi al parere delle Commissioni, ritorni in Parlamento a motivare la scelta prima dell’approvazione definitiva». Il tema è dunque il «ripristino di una dialettica negata» per blindare il resto della legislatura, perché «i prossimi passaggi politici saranno cruciali» e dunque «queste questioni di metodo e di merito diventano rilevanti». Ed ecco anche il fine ultimo dell’incontro chiarificatore di ieri. Sperando che basti.

A cura di Simone Arminio