Lavrov: è bufera dopo l'intervento su Rete 4. Alt Ue ai media italiani

Appello di Bruxelles dopo la partecipazione ai talk show mandati in onda in Italia dei giornalisti russi che presentano il punto di vista pro-Cremlino sulla guerra: "Non eludere le sanzioni sulla propaganda russa". L'affondo di Letta (Pd): "Spot Lavrov onta per l'Italia intera". Copasir sentirà ad Rai il 17 maggio, poi il presidente Agcom. Mediaset, Crippa: "Un documento che fotografa la storia contemporanea". Draghi: "Non granché ospitare Lavrov senza contraddittorio"

Bruxelles, 2 maggio 2022 - Si scatena la bufera sulla propaganda del Cremlino. Ospitare giornalisti russi di media bloccati dalle sanzioni - come Sputnik e Russia Today - non deve eludere le sanzioni Ue contro la propaganda russa sull'Ucraina, dice l'Ue. Non si tratta di censurare le opinioni ma "è importante che sia contestualizzato" il loro background. Inoltre, "le emittenti di Ue e Stati membri non devono permettere l'incitamento alla violenza o all'odio nei programmi, come previsto dalla direttiva" sulle attività dei media europei, spiega un portavoce di Bruxelles interpellato sul fatto che nei media italiani siano invitati ai talk show giornalisti russi e che almeno due di loro siano sulla lista dei sanzionati. Mauro Crippa, direttore generale informazione Mediaset: "Comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della Russia e di chi la governa".

Russia, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov (Ansa)
Russia, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov (Ansa)

Lavrov in tv e le mosse del Copasir

Monta la polemica sull'intervento del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Zona Bianca, su Rete 4. Il presidente del Copasir, Adolfo Urso, su Twitter annuncia: "Abbiamo già previsto una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai. L'intervento di Lavrov, per le modalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha propinato, conferma le nostre preoccupazioni". L'amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes sarà ascoltato dal Copasir il prossimo 17 maggio; subito dopo ci sarà l'audizione del presidente dell'Agcom Giacomo Lasorella. Il tema è proprio quello dei giornalisti ed altri esponenti russi invitati nelle trasmissioni televisive, che per alcuni possono essere considerati funzionari del Cremlino. In maniera separata, sullo stesso argomento, si sta muovendo anche la Commissione di vigilanza Rai.

La giornalista della tv del ministero russo

A sollevare la questione in commissione, tra gli altri, il deputato Pd Andrea Romano, che giovedì scorso, parlando a Un giorno da pecora, ha chiamato in causa il programma Cartabianca: "La Rai potrebbe dare più spazio a quei giornalisti russi a cui è stata tolta la parola - ha detto Romano -. Invece, ad esempio, Bianca Berlinguer nel suo programma, sbagliando secondo me, invita coloro che sono in tutto e per tutto dei funzionari del ministero della Difesa russo, non un ministero qualunque". Il riferimento era a Nadana Fridrikhson, giornalista della tv Zvezda, di proprietà del ministero della Difesa di Mosca. "Faccio presente che la giornalista, di cui abbiamo detto da subito che lavora in una televisione legata al ministero della Difesa, ha partecipato, prima che a Cartabianca, già dal 12 aprile, a numerose trasmissioni su reti nazionali di La7 e di Mediaset", aveva precisato Berlinguer dopo le parole di Romano, aggiungendo che, se venisse accertato che fosse una spia, "si porrebbe una questione di sicurezza nazionale che non riguarderebbe, evidentemente, il solo servizio pubblico".

L'ira del segretario Pd Enrico Letta

Dura presa di posizione del segretario del Partito Democratico, Enrico Letta: "Io penso che sia un'onta quello che è accaduto ieri su Rete4 ieri, penso che sia un danno a tutta Rete4, tutta Mediaset e l'Italia intera. Tutta Europa non parla altro che di un Paese, che non è un piccolo Paese ma un grande Paese europeo che non non può permettersi di avere una grande tv nazionale che trasmette uno spot di propaganda intollerabile, insopportabile contro un Paese bombardato con con frasi ignobili su hitler e gli ebrei". A margine di un appuntamento elettorale, organizzato alla sede veneta di Padova, ha continuato: "Io chiedo veramente e con grande forze che la vicenda di ieri sera non termini qui, a me scandalizza. Trovo sia un'onta insopportabile e quella roba non ci rappresenta e non c'entra niente con l'Italia che sta chiaramente dalla parte degli aggrediti e non dalla parte di un popolo aggressore che sta commettendo crimini di guerra".

Ue: attenzione alla clausola di non elusione

Tornando alla presa di posizione dell'Ue: "Bruxelles ha adottato sanzioni sulla disinformazione e manipolazione dell'informazione dal 2 marzo", con la sospensione di Russia Today e Sputnik in Europa, ha ricordato il portavoce. "Si tratta di una misura eccezionale, mirata e temporanea, adottata in un contesto molto specifico e senza precedenti. È importante sottolineare che, naturalmente, la libertà di espressione è di fondamentale importanza, ma qui non si tratta di censurare le opinioni, non è una censura delle opinioni. I giornalisti che hanno lavorato" per tali media "non sono interessati dalle sanzioni, ma c'è una clausola di non elusione e questa clausola di non elusione si applica anche ai giornalisti. Quindi la libertà di espressione non può essere invocata da altri media per aggirare le sanzioni". "In questo contesto è allora molto molto importante per i media che sia contestualizzato" dove abbiano lavorato in passato i giornalisti russi, ha concluso il portavoce della Commissione Ue.

Mediaset: fotografia della storia contemporanea

"Le deliranti affermazioni del ministro degli esteri russo Lavrov a Zona Bianca rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di volontà da parte di Putin di arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra dei russi contro l'Ucraina. E comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della Russia e di chi la governa", ha affermato Mauro Crippa, direttore generale informazione Mediaset. I "falsi storici" gli "assurdi parallelismi su Hitler e gli ebrei" del numero due della Federazione Russa fanno dell'intervista "un documento che fotografa la storia contemporanea".

Draghi: "Non granché ospitare Lavrov senza contraddittorio"

"La televisione trasmette liberamente queste opinioni. Si è parlato di intervista ma in realtà è stato un comizio. Bisogna chiedersi se è accettabile di invitare una persona che chiede di essere intervistato senza nessun contraddittorio. Non è granché, non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee, non è granché". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato il decreto aiuti. "Prima di tutto parliamo di un Paese dove c'è libertà di espressione, e il ministro Lavrov appartiene a Paese dove non c'è liberta espressione. In Italia c'è libertà di esprimere le opinioni, anche quando sono palesemente false e aberranti. Quello che ha detto Lavrov è aberrante. E per quanto riguarda la parte riferita a Hitler, è davvero oscena".