Venerdì 19 Aprile 2024

Mattarella bis, ecco l'agenda del presidente per il Parlamento

Dal Quirinale la spinta alle riforme: leggi approvate più rapidamente per evitare l’eccessivo ricorso ai decreti, stop ai voltagabbana

Sergio Mattarella (Ansa)

Sergio Mattarella (Ansa)

Rimboccatevi le maniche, ha detto Mattarella giovedì: le riforme devono essere il cuore dell’agenda dei prossimi anni. Ha sottolineato pure che a lui non compete la scelta nel merito, tanto che ieri il leader Pd Letta ha preso la palla al balzo e ha proposto ai partiti di discuterne "in una sezione apposita" (richiesta messa nero su bianco dalle capigruppo Malpezzi e Serracchiani) trovando consensi. Però il presidente ha tenuto a ribadire la centralità del potere legislativo, indicando come nodi da sciogliere l’eccesso di decretazione d’urgenza e i tempi stretti per l’esame di leggi fondamentali come quella di bilancio. Il bandolo è in buona parte nelle mani dell’esecutivo, e all’esecutivo Mattarella chiedeva di cambiare andazzo. Ma margini di manovra il Parlamento ce l’ha: se è irrealistico intervenire sulla Costituzione a un anno dal voto, può "adeguare" i regolamenti che scandiscono la sua attività, come suggerito dal capo dello Stato. Percorso avviato sia al Senato che alla Camera: potrebbe concludersi prima delle ferie.

Corsie preferenziali

 

Il governo giustifica il ricorso ai decreti e al voto di fiducia con l’urgenza di normare le situazioni. Per togliere appigli, si ragiona di introdurre nei regolamenti corsie preferenziali per i ddl di Palazzo Chigi, fissando tempi certi per l’approvazione delle Camere.

Un freno ai transfughi

 

Per ridare credibilità al Parlamento ed evitare rallentamenti nell’attività delle commissioni a causa del cambio di casacca, deputati e senatori stanno mettendo a punto norme per disincentivare (per Costituzione gli eletti non hanno vincolo di mandato) il passaggio da un gruppo all’altro. Come? Colpendo economicamente i transfughi. Adesso un parlamentare si porta dietro una dotazione economica per il funzionamento dei gruppi. Dalla prossima legislatura questo sarà impossibile: chi accoglie i voltagabbana non avrà soldi in più.

Seduta comune

 

Per ora resta nel libro dei sogni la riforma elettorale per "elevare la qualità dell’attività parlamentare" (il copyright è di Mattarella). E si possono solo immaginare le modifiche costituzionali indicate da Stefano Ceccanti (Pd) da introdurre nella prossima legislatura allo stesso scopo, facendo cioè lavorare le Camere in seduta comune per alcune funzioni come i voti di fiducia, l’ esame dei decreti e della legge di bilancio.