Mercoledì 23 Aprile 2025
CLAUDIA MARIN
Politica

La violenza di genere e quei banchi vuoti

Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, parla di violenza di genere in un Senato vuoto

Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, parla di violenza di genere in un Senato vuoto

Roma, 11 aprile 2025 – L’immagine è di per sé eloquente e non avrebbe bisogno di didascalie: in aula al Senato, mentre il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, risponde a una interrogazione parlamentare sulla violenza di genere, la tutela delle vittime e gli atti persecutori, i banchi della maggioranza sono tutti, inequivocabilmente, vuoti.

E questo accade nella giornata di ieri, mentre ancora risuonano, come è giusto e anzi "doveroso" che sia – soprattutto da parte di chi ha un ruolo pubblico o istituzionale – i commenti di condanna, di dolore, d’incredulità e d’indignazione per i due più recenti e efferati femminicidi: Sara Campanella e Ilaria Sula. Ogni volta il Paese si chiede, affranto, perché.

Quel Paese fatto di persone e famiglie "normali", stanche di angosciarsi e di ipotizzare il peggio ogni volta che una figlia, una sorella, una madre sta tardando a rientrare a casa e non risponde al cellulare. E la politica è pronta a spiegare che le leggi ci sono, che le pene sono state inasprite. Che cosa manca, allora? "La cultura", è lì che si deve intervenire. Solo così, ci dicono, possono essere estirpate le radici dell’odiato patriarcato. Ma la cultura si fonda anche sui simboli. E le aule parlamentari sono un luogo geometrico di valori, di esempio, di impegno, di verità. Anche per questo, le assenze di ieri in Senato sono ingiustificabili.