Mercoledì 2 Ottobre 2024
LORENZO
Politica

La propaganda elettorale frammenta l’Ue

La crisi migratoria sta frammentando l'Unione Europea. La Lega cerca di capitalizzare consensi con la destra nazionalista, ma rischia l'isolamento a livello europeo. Salvini vuole ribadire il suo impegno con la destra contro l'UE.

Castellani

La crisi migratoria sta frammentando l’Unione Europea dall’interno. In Francia Marine Le Pen cerca di capitalizzare consensi tra asse con Salvini e polemica anti Macron; in Germania AfD, partito di destra nazionalista con piattaforma radicale, è oramai stabilmente oltre il 20% nei sondaggi; in Italia, invece, si è scatenata una sotterranea tensione nel governo tra Lega e Fratelli d’Italia per chi farà di più per fermare gli sbarchi. C’è un tema di campagna elettorale europea e uno di spazio politico più in generale. Tutte le forze di destra nazionalista cercano di sfruttare la crisi migratoria per proporre un paradigma della sicurezza e della sovranità da portare in Europa con le elezioni del prossimo anno. Tra di esse c’è anche la Lega che, dopo alcuni mesi di tranquillità al governo, ha deciso di volersi posizionare alla destra di Fratelli d’Italia.

Qui il tema è l’Europa, ma anche la ricerca di opportunità politiche. Una volta al governo, infatti, Meloni è stata costretta dalla realtà del potere a moderarsi e occupare uno spazio centrale. L’unica manovra possibile resta dunque a destra, dove c’è ancora un consistente bacino di elettori euroscettici e sensibili ai richiami più radicali. La presenza di Marine Le Pen a Pontida non è stata una scelta causale: Salvini vuole ribadire il suo impegno con la destra nazionalista contro l’Unione Europea. Una battaglia che conduce definitivamente al tramonto quella per il federalismo e per il Nord, con l’assenza di Bossi e molti illustri anziani del partito. Ciò serve alla Lega per competere con Fratelli d’Italia, raccogliendone gli eventuali delusi di destra. Tuttavia Salvini deve fare attenzione poiché il Front National e AfD sono considerati alleati “radioattivi“ da tutte le altre forze politiche europee e, al contrario della Lega, essi sono all’opposizione. Il leader leghista è consapevole del rischio isolamento che corre a livello europeo e internazionale?