Nuovo presidente della Repubblica, Conte inguaiato: i 5 Stelle lo vogliono commissariare

Caos tra i grillini: l’ipotesi dei capigruppo a fianco del leader nelle trattative. E si rilancia sul Mattarella bis

Giuseppe Conte, classe 1964, dal giugno 2018 al febbraio 2021 è stato premier

Giuseppe Conte, classe 1964, dal giugno 2018 al febbraio 2021 è stato premier

Finalmente c’è la data di convocazione (il 24 gennaio, ore 15, prima seduta e prima votazione), come da lettera inviata dal presidente della Camera, Roberto Fico, ai Grandi elettori ed è già qualcosa. Per il resto, si resta nella nebbia fitta. A intorbidare le acque ci si mettono pure i 5 Stelle. Lunedì sera, in una riunione tesa e infuocata, l’assemblea dei senatori ha chiesto, a maggioranza, di "iniziare a votare, sin dal primo scrutinio, il nome di Sergio Mattarella", provocando pandemoni interni a non finire. E se l’ex ministro Danilo Toninelli ritiene che "se tutto il Parlamento chiede il bis a Mattarella, è un sacrificio che può fare", la vicepresidente del Senato (e pure vicepresidente vicaria del M5s), Paola Taverna, chiede, ironicamente ma non troppo, alla capogruppo, Maria Castellone, con cui ha avuto diverbio assai acceso, in video-chat, "se per caso siamo entrati in autogestione…".

In effetti, il povero Conte già faticava, e parecchio, a tenere unito i 5s e, ora, ci mancava solo la mossa dei senatori che chiedono anche che i due capigruppo (Castellone e Crippa, entrambi per nulla contiani) affianchino il presidente nelle trattative per il Colle. Di fatto, una richiesta di commissariamento, per Conte. Il quale, nei giorni scorsi, si era espresso, come molti dei suoi, in diverse interviste, per spedire "una donna al Quirinale, anche di centrodestra". Aggiungendo: saremo determinanti solo se compatti. Ieri, in un’intervista, anche il ministro all’Agricoltura, Stefano Patuanelli, ribadendo che per il M5s "non c’è nessuna preclusione" su un trasferimento di Mario Draghi al Colle a patto però di scongiurare "una crisi di governo al buio", cioè la posizione di Di Maio. Per il resto, Berlusconi insiste con la sua strategia del conquistare i voti (degli altri, Misto in testa) uno a uno, ma il problema è che, a rischio, ci sono i voti del suo schieramento (Lega e Fd’I). Meloni tace, Salvini vorrebbe trovare il modo per uscire dal cul de sac dell’autocandidatura del Cav e propone un tavolo di maggioranza (di governo), ma prima bisognerà attendere la voce ufficiale del Pd, che si riunirà il 13 gennaio e che chiede al centrodestra di "ragionare da maggioranza di governo" e "sgombrare il campo dal nome di Berlusconi", come fa Enrico Borghi. Persino Gianni Letta vorrebbe far capire a Berlusconi che "il rischio di bruciarsi è altissimo" e che, invece, "dovresti tu intestarti l’operazione Draghi, fare da kingmaker". Ma convincere Berlusconi, sul punto, è arduo per tutti, pure per Gianni Letta che, però, sta incontrando tutti i protagonisti della partita.

Tornando al luogo del delitto, solo alla Camera si registrano già 15 contagiati di Covid a seduta, il Transatlantico verrà chiuso di nuovo, anche se solo per due settimane, bisognerà vedere come regolamentare la richiesta del Super Green pass per i parlamentari (il questore Cirielli è contrario), ma la proposta del dem Stefano Ceccanti ("i punti di votazione possono essere vari tra Camera e Senato, solo luogo di votazione, non di dibattito") è destinata a non essere accolta.