Mercoledì 24 Aprile 2024

Letta, asse con la vecchia guardia. "No al pensiero unico: lascerò l’aula"

L’ex premier contro l’Italicum. "Con Berlusconi saremmo scesi in piazza"

Enrico Letta (Lapresse)

Enrico Letta (Lapresse)

Firenze, 29 aprile 2015 - «NON VOTERÒ la fiducia sull’Italicum. E uscirò dall’Aula. È una decisione meditata e sofferta. Prima di prenderla ho riflettuto lungamente».

Enrico Letta, è un fiume in piena...

«Guardi, ritengo che la scelta di porre la fiducia sia profondamente sbagliata. Uno strappo immotivato, il segno di una umiliazione delle Camere. Che peraltro crea anche un precedente, e magari tra un po’ qualcun altro lo userà per comprimere ulteriormente la libertà del Parlamento».

Come finirà?

«Renzi vincerà questa partita perché ha la maggioranza, ma la vincerà tra le macerie. Avere la maggioranza del partito di maggioranza gli pare sufficiente».

Che cosa l’ha spinta a questa decisione?

«L’argomento è la linearità. Mi sono chiesto: se una decisione del genere l’avesse presa Berlusconi come ci saremmo comportati?».

E come, secondo lei?

«Saremmo in piazza a manifestare. Anche se sono sicuro che la forzatura di far approvare una legge elettorale da soli neppure Berlusconi l’avrebbe fatto. E siccome non accetto la doppia morale, così come l’avrei rifiutata se l’avesse fatta Berlusconi, la rifiuto adesso».

Nel merito, l’Italicum le piace?

«Il tema del merito, in questo momento, viene assolutamente dopo la modalità. Renzi adesso fa esattamente l’opposto di quello che aveva annunciato lo scorso anno. Quanto al merito, credo che il rapporto tra cittadino e parlamentare sia importante. Sono sempre stato favorevole o alle preferenze o al collegio».

La gente però dice: almeno Renzi decide.

«Sì, lo so. L’altro giorno ero a Palaia, vicino a Pisa, e un noto imprenditore della pasta mi ha detto: voi non decidete mai niente, Renzi è diverso».

E lei che cosa ha risposto?

«Che una cosa sono le materie economiche, la scuola o altre in cui il governo non solo ha il dovere ma anche il diritto di decidere, altro le regole del gioco e le riforme della Costituzione che invece approvare da soli rappresenta uno strappo gravissimo alla Costituzione stessa».

È un anno che si parla di Italicum, alla fine bisognerà chiudere la discussione...

«È Renzi che ha sbagliato le modalità con cui parlarne, mica altri. Il presidente del Consiglio ha tutti contro, non può dare colpa agli altri. Altrimenti mi ricorda la storiella di quel pazzo che entra in autostrada in contromano e quando sente alla radio che c’è un pazzo che guida contromano dice ‘non uno solo, sono tanti i pazzi’....».

Presidente Letta, è rimasto un anno in silenzio e all’improvviso è un continuo prendere posizioni, quasi sempre contro Renzi. Non sarà solo per promuovere il suo libro...

«No, ovviamente, anche perché il libro sta già andando bene di suo. Diciamo che sono rimasto in silenzio a riflettere e poi ho deciso di dire la mia. È stato un crescendo di questi giorni. Ho visto che quello che dicevo faceva discutere, le richieste di partecipazioni per presentare il libro superano di molto i giorni che ho, e ho osservato come questo conformismo e grande pensiero unico che circolava dentro il Pd non è così compatto come sembra».