Una combo del tabellone elettronico con il voto di Pippo Civati, Stefano Fassina, Enrico Letta, Roberto Speranza, Rosy Bindi e Pier Luigi Bersani alla Camera, e il risultato della votazione della questione di fiducia posta sull'articolo 1 della Legge Elettorale (Italicum), 29 aprile 2015. ANSA

Roma, 29 aprile 2015 - Il governo ha incassato la prima delle tre fiducie poste sull'Italicum. I votanti sono stati 559, un astenuto, 352 i sì e 207 i no. Sono 38 i deputati del Partito democratico che non hanno votato la fiducia al governo. In base ai tabulati, ai 36 che risultano non partecipanti alla chiama, vanno aggiunti Roberto Speranza e Guglielmo Epifani che risultano in missione ma hanno espresso pubblicamente la dichiarazione di non voto. "Il voto di fiducia è molto alto, il secondo più alto di tutta la legislatura. Si è contenuto anche lo strappo nel Pd", ha commentato il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. "La linea che abbiamo presentato alla Camera è stata appoggiata in maniera significativa, dopodiché è chiaro che c'è un tema politico sul quale dovremo lavorare nei prossimi giorni". "Non espelliamo mai nessuno" risponde Guerini a chi gli chiede se i deputati Pd che non hanno votato la fiducia verranno espulsi dal Pd, "ci confronteremo politicamente nei prossimi giorni, lavoreremo con molta responsabilità e intelligenza". RENZI - "Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è ancora lunga ma questa è #lavoltabuona", ha detto il premier Renzi. BOSCHI - "Siamo in linea con i numeri delle altre fiducie. È il primo passo", ha aggiunto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, uscendo dall'Aula della Camera. Il ministro ha espresso "soddisfazione" per il risultato. CUPERLO - "Non è una giornata semplice né serena. Amareggia e addolora non votare la fiducia perché mi sento parte di una comunità ma è un segnale legittimo e necessario per uno strappo incomprensibile", ha detto Gianni Cuperlo al termine della votazione. LO STRAPPO DI BERSANI - "Io non esco dal Pd, nessuna scissione. Bisogna tornare al Pd, non uscirne", ha tenuto a precisare Pierluigi Bersani, all'indomani dalla decisione di non votare la fiducia sull'Italicum, spiegando che a suo avviso "lo strappo non l'ho fatto io, l'ha fatto Renzi mettendo la fiducia". Per l'ex segretario la decisione del premier non denota mancanza di fiducia nella minoranza dem: "non l'ha fatto perché non aveva fiducia in noi, l'ha fatto per la bellezza del gesto, ed è anche peggio". INTERVISTA / Letta: "No al pensiero unico, lascerò l'aula" - di P. F. DE ROBERTIS IRONIA SUL WEB -  Il dibattito sull'Italicum contagia la rete. La pagina Facebook 'fotomontaggi politici' interpreta il passaggio parlamentare ricorrendo con ironia ai manifesti funebri. "Per la 456ma volta da quando governa Matteo Renzi è morta la democrazia", è scritto sul necrologio (nella foto). A darne il "triste annuncio Silvio, Renato, Pippo, Stefano, ilSalvini, Ignazio, Dibba, Dudù e Daniela".

Politica

Roma, 29&nbsp;aprile 2015 -&nbsp;Il governo ha incassato la prima delle tre fiducie poste sull'Italicum. I votanti sono stati 559, un astenuto, 352 i sì&nbsp;e 207 i no.&nbsp;Sono 38 i deputati del Partito democratico che non hanno votato la fiducia al governo. In base ai tabulati, ai 36 che risultano non partecipanti alla chiama, vanno aggiunti Roberto Speranza e Guglielmo Epifani che risultano in missione ma hanno espresso pubblicamente la dichiarazione di non voto.&nbsp;"Il voto di fiducia è&nbsp;molto alto, il secondo più&nbsp;alto di tutta la legislatura. Si è&nbsp;contenuto anche lo strappo nel Pd",&nbsp;ha&nbsp;commentato&nbsp;il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini.&nbsp;"La linea che abbiamo presentato alla Camera è&nbsp;stata appoggiata in maniera significativa, dopodiché&nbsp;è&nbsp;chiaro che c'è&nbsp;un tema politico sul quale dovremo lavorare nei prossimi giorni". "Non espelliamo mai nessuno" risponde Guerini a chi gli chiede se i deputati Pd che non hanno votato la fiducia verranno espulsi dal Pd, "ci confronteremo politicamente nei prossimi giorni, lavoreremo con molta responsabilità&nbsp;e intelligenza". 
RENZI -&nbsp;"Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è&nbsp;ancora lunga ma questa è&nbsp;#lavoltabuona", ha detto il premier Renzi. 
BOSCHI - "Siamo in linea con i numeri delle altre fiducie. È il primo passo", ha aggiunto&nbsp;il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, uscendo dall'Aula della Camera.&nbsp;Il ministro ha espresso&nbsp;"soddisfazione"&nbsp;per il risultato. 
CUPERLO - "Non è una giornata semplice né serena. Amareggia e addolora non votare la fiducia perché mi sento parte di una comunità ma è un segnale legittimo e necessario per uno strappo incomprensibile", ha detto&nbsp;Gianni Cuperlo al termine della votazione. 
LO STRAPPO DI BERSANI -&nbsp;"Io non esco dal Pd, nessuna scissione. Bisogna tornare al Pd, non uscirne", ha tenuto a precisare&nbsp;Pierluigi Bersani, all'indomani dalla decisione di non votare la fiducia sull'Italicum, spiegando che a suo avviso "lo strappo non l'ho fatto io, l'ha fatto Renzi mettendo la fiducia". Per l'ex segretario la decisione del premier non denota mancanza di fiducia nella minoranza dem: "non l'ha fatto perché&nbsp;non aveva fiducia in noi, l'ha fatto per la bellezza del gesto, ed è&nbsp;anche peggio". 
<a href="http://www.quotidiano.net/italicum-letta-lascia-aula-1.900283" style="line-height: 1.6em;">INTERVISTA / Letta: "No al pensiero unico, lascerò l'aula" - di P. F. DE ROBERTIS</a> 
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