Italia Viva, ecco i 41 parlamentari che vanno con Renzi (c'è anche una senatrice di Fi)

Fra loro anche la ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova

A Italia Viva di Renzi aderisce anche l'azzurra Conzatti (Ansa)

A Italia Viva di Renzi aderisce anche l'azzurra Conzatti (Ansa)

Roma, 19 settembre 2019 - Sono 41 i parlamentari che passeranno nelle fila di 'Italia Viva', il nuovo partito lanciato da Matteo Renzi dopo essere uscito dal Pd. "Ma altri sono in arrivo ed entro la Leopolda saremo una cinquantina", dicono fonti vicine all'ex segretario dem. Ecco i nomi dei 13 senatori  (più Nencini del Partito Socialista e la Conzatti di Forza Italia) e dei 25 deputati  (a cui si aggiunge Toccafondi di Civica Popolare) che si apprestano ad abbandonare il Pd per aderire al gruppo di Italia Viva.

Senatori

Davide Faraone, Giuseppe Cucca, Matteo Renzi, Laura Garavini, Eugenio Comincini, Leonardo Grimani, Mauro Marini, Daniela Sbrollini, Ernesto Magorno, Francesco Bonifazi, Teresa Bellanova, Donatella Conzatti, (da Forza Italia), Valeria Sudano Nadia Ginetti, Riccardo Nencini (dal Partito Socialista Italiano)

Deputati

Lucia Annibali, Michele Anzaldi, Maria Elena Boschi, Nicola Carè, Matteo Colaninno, Camillo D'Alessandro, Vito De Filippo, Mauro Del Barba, Marco Di Maio, Cosimo Ferri, Silvia Fregolent, Maria Chiara Gadda, Roberto Giachetti, Gianfranco Librandi, Luigi Marattin, Gennaro Migliore, Mattia Mor, Sara Moretto, Luciano Nobili, Lisa Noja, Raffaella Paita, Fabio Portas, Ettore Rosato, Ivan Scalfarotto, Gabriele Toccafondi (da Civica Popolare, la lista elettorale dell'ex ministro della Sanità Beatrice Lorenzin), Massimo Ungaro.

Chi tiene il pallottoliere a Montecitorio fa notare che ben oltre la metà dei parlamentari di area renziana ha deciso di non seguire il senatore di Firenze. Con Base Riformista, la componente Lotti-Guerini, restano circa in 55-56 tra Camera e Senato. E sarebbero pronti a entrare in maggioranza con Nicola Zingaretti.

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Conzatti 'migra' da Forza Italia

C'è poi il caso di Donatella Conzatti, ex Scelta civica e senatrice azzurra fino a oggi. "Ho deciso di accettare l'invito che mi ha rivolto Matteo Renzi di partecipare sin dal principio, senza attese e tatticismi, alla fondazione di Italia Viva - dichiara - Una casa dei riformisti e dei liberaldemocratici libera dalle contraddizioni interne mai risolte nel Pd e fieramente incompatibile con forze sovraniste che è ormai velleitario pensare di poter arginare con logiche diverse dalla contrapposizione politica". E assicura: "nel gruppo parlamentare di FI ho trovato e conosciuto molte persone di grande spessore umano, politico e culturale, molte delle quali vivono con disagio non dissimile dal mio la crescente consapevolezza di non poter più arginare, ma ormai soltanto subire le posizioni di matrice sovranista e antieuropeista". Una decisione che le attira gli strali degli azzurri, tra cui la pasionaria Michaela Biancofiore che attacca: "Politicamente immorale"

Conzatti contraddice quasi in diretta Silvio Berlusconi, che da Strasburgo ha dichiarato:  "Non credo che ci siano nostri parlamentari che pensino di avere maggiori possibilità di essere rieletti andando in un altro partito dove comunque verrebbero accolti come transfughi. Da quel che mi risulta, questa possibilità non esiste''.

DICHIARAZIONE D'INTENTI DI RENZI - E stamane Matteo Renzi, intervistato nel programma "Tutta la citta' ne parla" di Rai Radio3, è tornato sul tema della salvaguardia del neonato governo giallorosso  "L'M5S mi ha insultato, mi ha diffamato e tuttavia, dal momento che abbiamo preso l'impegno di garantire che la legislatura arrivi almeno fino all'elezione del Presidente della Repubblica nel 2022, noi non faremo il controcanto quotidiano". E alla domanda del conduttore, che gli chiede se Italia Viva sarà una formazione che guarda più a destra o più a sinistra, ha risposto: "Io credo che abbiamo davanti una vera prateria di cittadini riformisti che vogliono partecipare a una politica nuova. Il mio obiettivo sarà distinguermi da Matteo Salvini, non da Nicola Zingaretti". E ancora: "Io continuo a pensare che il modello perfetto per l'Italia - ha proseguito - sarebbe il monocameralismo con legge elettorale a doppio turno. Ora questo modello è stato sconfitto. Tornerà? Forse, ma Italia Viva andrà bene sia col proporzionale sia col maggioritario".

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Zingaretti incontra i sindaci

Intanto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha incontrato al Nazareno un gruppo di sindaci del partito. Fra loro anche i primi cittadini di Firenze, Dario Nardella, e di Bergamo, Giorgio Gori. Fra i temi affrontati - ovviamente - l'uscita di Matteo Renzi dai dem e il ruolo dei sindaci nella classe dirigente del Pd. Intercettato all'uscita dell'incontro, Gori ha spiegato che ha partecipato una ventina di primi cittadini. Fronte compatto per restare nel Pd? "Assolutamente sì - ha risposto Gori - Si sta dentro e si rilancia". In base a quanto si apprende, l'incontro era stato programmato da tempo perché alcuni sindaci avevano lamentato un non sufficiente coinvolgimento degli amministratori locali nella fase della crisi di governo. Si tratta del secondo incontro del genere. Fra i temi affrontati, anche il ruolo delle città, ambiente, politiche sociali, casa, riforma delle autonomie.