Italia Viva, Lucia Annibali segue Renzi. "Stufa di essere un simbolo"

Intervista alla donna che combatte le violenze di genere. "Matteo ha voluto candidarmi nel 2018, gli sono grata. Lui mi entusiasma. Ho fatto una scelta politica"

Renzi con la sua squadra. Al centro Lucia Annibali (Lapresse)

Renzi con la sua squadra. Al centro Lucia Annibali (Lapresse)

Roma, 20 settembre 2019 - Lucia Annibali è passata con Italia Viva. Si è stancata di essere considerata un simbolo per la sua storia di non amore. Oggi ha scelto la politica. E Matteo Renzi.

Perché ha deciso di lasciare il Pd?  "Non sono mai stata una militante. Adesso ho iniziato un altro percorso. Ho seguito Renzi anche per continuare quella strada. Fu lui a scegliermi alle scorse elezioni Politiche. E gli sono grata".

Quindi il suo futuro è nel Palazzo? "Dopo che sono stata aggredita con l’acido non ho più fatto l’avvocato. Era un lavoro che non mi apparteneva più. La mia vita è cambiata. La qualità della mia vita è cambiata. Ero a Parma anche la settimana scorsa. Per l’ennesima operazione".

Come si è resa conta che la politica faceva per lei? "Iniziò tutto con Maria Elena Boschi. Mi chiamò come consulente quando era ministra delle Pari opportunità. Poi è iniziato l’impegno politico. E con Italia Viva sarà ancora di più".

La sua drammatica esperienza quanto ha influito? "In commissione giustizia non ho portato solo la mia testimonianza. Il mio impegno è stato anche e soprattutto tecnico. Mi sono stufata di essere solo una vittima. Voglio essere libera di essere quello che sono. Non sono quello che mi è successo". 

Al di là della gratitudine che cosa le piace del partito di Renzi? "Renzi mi entusiasma. Da sempre. Mi dà energia il modo di lanciare le sue sfide. La capacità di rompere gli schemi. E, perché no, di rischiare".

Non crede che Italia Viva sia un rischio? "È uno spazio in più. Di persone, di idee. È una prova. Che andava fatta e mi sento di fare".

Dica la verità: il Pd ha cambiato guida e l’ha delusa? "Macché, nessuna delusione. Il mio passaggio a Italia Viva non è contro i dem con cui ho imparato tantissimo in questo anno".

Renzi ha detto che Machiavelli è un grande. Condivide questa visione della politica? "Per chi fa politica un po’ di tattica ci vorrà... E comunque il nostro gruppo aiuterà il governo Conte, non lo destabilizzerà".

Ora siete in 41. Ne arriveranno altri anche da altri partiti come Forza Italia, ad esempio? "Vediamo. Ma non sono io la persona giusta per spiegare questi movimenti...".

Conte, comunque, la scelta di Renzi non l’ha molto apprezzata. Crede che possa davvero stare sereno? "Forse meglio usare un’altra espressione! In ogni caso l’abbiamo detto più volte: il governo lo rafforzeremo. Non vogliamo minare la stabilità che è la cosa più importante di tutte. E poi si deve fare la manovra".

Molti colonnelli e amici dell’ex premier, però, non l’hanno seguito. Da Marcucci all’Ascani fino a Lotti e Guerini.  "Già. Sono state decisioni sofferte. Lasciare un partito o rimanerci sono anche scelte umane".

Il nome Italia Viva, intanto, non convince granché. C’è chi lo associa a Forza Italia e, quindi, a Berlusconi. "Le parodie, le prese in giro, le storpiature ci sono sempre state. Il nome, comunque, è stato condiviso da tutti".

Avete votato? "No, ma lo trovo un nome allegro, propositivo".

Il suo impegno per combattere la violenza di genere continuerà? "Senza dubbio, ce n’è bisogno. Anche perché in quet’ultimo anno di governo gialloverde sono stata molto critica su tanti provvedimenti. Dalla legge sulla legittima difesa, che mostra insidie anche per la sicurezza delle donne, al codice rosso che, al di là della propaganda, non mi convince per niente".