Farruggia
"Fare a meno dei Cpr è possibile, se si riesce a regolare il flusso dei migranti, come è successo con gli albanesi. In questo modo smetteremo di far morire la gente in mare e chi arriverà lo farà con visti e permessi e non ci sarà bisogno di incarcerare gente per 18 mesi. Questo premesso, le politiche migratorie del governo sono un disastro ma se oggi il governo ha bisogno della Puglia, bussa, chiede e la Puglia è a disposizione...". Così il governatore della Puglia, Michele Emiliano (Pd).
Che cosa significa, presidente, che eventualmente sareste disponibili ad ampliare la capienza dei vostri Cpr o ad aprirne un terzo?
"Significa che si obbedisce al governo anche quando è causa di un simile disastro, non potendo le regioni, non senza protestare e indicare la retta via, che obbedire alla presidenza del Consiglio dei ministri che ormai ha soppiantato anche il ministero dell’Interno nella gestione strategica della situazione attraverso la nomina di un commissario, che ha commissariato Piantedosi sul punto. Insomma va bene protestare, ma si obbedisce al governo anche quando si pensa che sbagli. Altrimenti la gestione di questa emergenza illegittima e provocata viene scaricata sulle innocenti regioni alle quali si darà poi la colpa del fallimento".
Lei definisce le politiche migratorie del governo "un disastro". Ma qual è il suo modello di gestione dei flussi di migranti, quello dell’accesso regolato e dell’accoglienza diffusa?
"Bisogna cambiare la legge Bossi-Fini e consentire l’ingresso legale nel nostro territorio delle persone che otterranno dalle nostre ambasciate i visti di ingresso secondo gli indirizzi che verranno impartiti. Le quote saranno determinate innanzitutto dal bisogno dannato che l’Italia ha di superare un buco demografico che ha spezzato la catena delle generazioni, poi dal bisogno altrettanto dannato di manodopera di ogni tipo e poi dalle residue esigenze umanitarie secondo quote che saranno stabilite in sede europea. In questo modo il grosso dei flussi sarà legalizzato e chi dovesse arrivare mediante scafisti e organizzazioni criminali sarebbe ridotto nel numero e nella motivazione per rivolgersi ai corridoi illegali".
In questo modello sono previsti i Cpr?
"Il modello da me suggerito potrebbe essere facilmente gestito in strutture non detentive e diffuse e soprattutto consentirebbe a chi vuole venire in Italia quel necessario andare e venire dal proprio paese fino a realizzare il progetto di vita desiderato che non è sempre la necessaria e sempiterna permanenza in Italia. Insomma se il “viaggio” non è più un reato e non è più una “merce” consegnata agli scafisti, le somme raccolte per provare una migrazione potrebbero essere utilizzate dai migranti anche per organizzarsi gradualmente una vita a cavallo tra il Paese di partenza e l’Italia, come avvenuto vent’anni fa per gli albanesi".
La Puglia ha già due Cpr: che significa per il territorio, qual è il loro impatto?
"Il governo Meloni, rispetto a un fenomeno in corso da trent’anni è più, ha scelto la strada di ampliare il numero dei migranti detenuti senza causa attraverso grandi campi detti Cpr e di aumentare il periodo massimo di detenzione senza motivo sino a un anno e mezzo. Siamo quindi a scelte che non si giustificano dal punto di vista dei costi, eccessivi, e del sacrificio dei diritti di libertà, detenzione senza causa e senza provvedimento del giudice secondo la nostra Costituzione...".
Sì, ma l’impatto sul vostro territorio qual è?
"L’impatto di un Cpr è di solito il caos che ne deriva sul territorio: le fughe, anche all’estero, compromettendo i nostri rapporti con gli altri Paesi europei, l’agevolazione dell’utilizzo dei clandestini da parte di caporali, imprese che li utilizzano in nero e criminalità organizzata, diminuzione drastica delle azioni di integrazione sociale e linguistica. C’è una specie di voluta ricerca dell’accumulo di migranti per aumentare la spesa pubblica, anche in deroga alle leggi ordinarie, grazie alla dichiarazione di stato di emergenza ai sensi della legge sulla protezione civile. Che ovviamente viene violata e della quale si abusa. Di tutto questo si può fare a meno. Quindi, vediamoci in Conferenza Stato-Regioni e parliamone".