Martedì 15 Luglio 2025
ALESSANDRO D'AMATO
Politica

Il caso decreto sicurezza. Bocciato dalla Cassazione: "Rischio incostituzionalità"

Doccia fredda per il governo, i giudici: "Criticità nel metodo e nel merito" "Mancano l’urgenza e la necessità". Opposizione all’attacco, Nordio: sono incredulo.

Una manifestazione contro il ddl sicurezza in piazza della Rotonda a Roma lo scorso 4 aprile

Una manifestazione contro il ddl sicurezza in piazza della Rotonda a Roma lo scorso 4 aprile

Uno strumento sbagliato, il decreto legge, per una serie di norme troppo eterogenee e per sanzioni evidentemente sproporzionate rispetto alla gravità dei fatti. L’ufficio del Massimario della Corte di Cassazione boccia il decreto di sicurezza in una relazione di 129 pagine nelle quali si criticano la decretazione d’urgenza del governo e, soprattutto, i giudici si riservano di controllare "gli eventuali vizi di manifesta irragionevolezza o di violazione del principio di proporzionalità", visto che possono "incidere sulla libertà personale dei loro destinatari". La bocciatura causa la reazione del Guardasigilli Carlo Nordio: "Sono incredulo, e ho dato mandato all’Ufficio di Gabinetto del ministero di acquisire la relazione dell’ufficio del Massimario e di conoscerne l’ordinario regime di divulgazione".

LA BOCCIATURALa relazione dei giudici punta il dito sulla decretazione d’urgenza, visto che non c’è stato nessun caso straordinario di necessità tra la discussione alle Camere e la decisione del governo di trasformare il Ddl in Decreto legge. La scelta di sottrarre il testo all’ordinario procedimento legislativo, dice il Palazzaccio, ha portato a conseguenze come "l’accelerazione dei tempi di discussione, la conseguente contrazione della possibilità di apportare emendamenti" e più in generale è stato così annullato il dibattito che dovrebbe caratterizzare la funzione legislativa, "in particolare in materie coperte da riserva di legge, come sono i diritti di libertà e la materia penale".

LE NORME CHE NON FUNZIONANOLa Corte va anche nel merito: sulle aggravanti i giudici fanno sapere che non è chiaro il nesso tra le condotte punibili e il principio di offensività e aggiungono che c’è il rischio di una criminalizzazione eccessiva del dissenso. Non convincono nemmeno le norme su carceri e Cpr, detenute madri e sulla non punibilità degli agenti segreti. A cui, adesso, secondo i giudici, viene consentito di "creare gruppi eversivi da zero". "Ancora una volta il governo va a sbattere", dice la deputata del Pd e capogruppo in commissione Affari costituzionali Simona Bonafè. "Chiediamo che il governo si assuma la responsabilità di questo disastro e riveda immediatamente un provvedimento che non regge sul piano giuridico. Si riapra in Parlamento una discussione vera", conclude.

OPPOSIZIONE ALL’ATTACCOSecondo il M5s si tratta di "un duro atto di accusa, ma anche un’analisi che solleva fortissimi dubbi sulla compatibilità con i principi costituzionali". Anche Angelo Bonelli di Avs attacca: "Questo non è un decreto per la sicurezza, ma uno strumento repressivo per criminalizzare la crisi sociale. È un provvedimento pericoloso, sbagliato e ideologico. Lo denunciammo sin dal primo giorno e ora lo dicono anche i giudici". Per la maggioranza parla il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Hanno prodotto 130 pagine inutili che rispondono più a una pulsione politica del mondo togato che non a una interpretazione del diritto. Questa invasione di campo è l’ennesima provocazione, ci danno una motivazione in più per andare avanti nella riforma della giustizia".