I soldi di Mosca: veleni e intrighi, il dossier Usa spaventa i politici

Il presidente Copasir, Urso: per ora nessun partito italiano coinvolto. "Ma dagli Usa vogliamo più informazioni, forse non è emerso tutto"

Vladimir Putin

Vladimir Putin

Ci vorrà qualche tempo per capire se le ’ombre russe’ – i soldi di Putin sparsi in 25 paesi per comprarsi la benevolenza della politica – si proietteranno anche sull’Italia. L’allarme degli 007 americani, giunto a pochi giorni dalle elezioni, di certo ha fatto sobbalzare il palazzo e le prime risposte sembrerebbero negative. Ma il condizionale è d’obbligo.

"Mi sono confrontato con il sottosegretario Gabrielli – osserva il presidente del Copasir, l’Fdi Adolfo Urso – e ci é stato detto che in questi dossier non ci sono notizie che riguardano l’Italia. Ma le cose possono sempre cambiare. Ho quindi convocato una riunione del Copasir venerdì perché sono convinto che da qui a due giorni avremo più informazioni". Urso si trova in missione a Washington e ha promesso che sarà suo impegno "sollecitare con gli interlocutori nel Congresso e nell’amministrazione affinché siano date tutte le informazioni al governo italiano che poi le trasmetterà al Parlamento. È necessario fare subito assoluta chiarezza, siamo in campagna elettorale e abbiamo il dovere di tutelare le istituzioni democratiche".

Matteo Salvini, da sempre nel mirino per i suoi legami con la Russia di Putin, non si stanca di ripetere la sua verità. "Penso che stiamo parlando del nulla, di aria fritta. Non abbiamo mai chiesto né preso un euro, un dollaro, un rublo, un marco o un sesterzo. Noi chiediamo il consenso agli italiani e chi ci aiuta economicamente sono cittadini italiani. Prendere finanziamenti dall’estero, più che alto tradimento, sarebbe illegale". Anche Silvio Berlusconi, che di Putin fu amico, si chiama fuori. "Forza Italia naturalmente non è coinvolta in alcun modo in questa faccenda. E gli unici fondi provenienti da Mosca che finora sono stati dimostrati e accertati sono quelli che ha incassato il Pci".

La sinistra e suoi alleati sono in allerta. Il segretario del Pd Enrico Letta chiede al governo di fare chiarezza: "Chiediamo al governo verità prima del voto. Vogliamo che sia fatta chiarezza perché questa é una vicenda gravissima". Ma non va alle conclusioni. "Queste – dice – sono vicende sulle quali non si devono alzare polveroni inutili bisogna stare ai fatti. Ma al di là di questa vicenda – osserva Enrico Letta riferendosi all’intesa politica siglata nella primavera 2017 dal partito di Matteo Salvini con quello di Vladimir Putin– è grave che la Lega non abbia disdetto il suo rapporto, il suo gemellaggio con Russia Unita". "Il dossier potrebbe non essere uno solo ", ha sottolineato invece il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo cui "serve una commissione d’inchiesta".

Di certo sulle interferenze russe l’allerta è alta da tempo a Bruxelles. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola esprime "grande preoccupazione" dicendo che le interferenze russe "possono potenzialmente cambiare l’esito di elezioni". E Ursula von der Leyen, nel discorso sullo Stato dell’Unione, ha sottolineato la necessità di "non perdere di vista il modo in cui gli autocrati stranieri prendono di mira i nostri Paesi". "Entità straniere – ha accusato – finanziano istituti che minano i nostri valori. Presenteremo un ‘pacchetto per la Difesa della democrazià. Non permetteremo a nessun cavallo di Troia dell’autocrazia di attaccare le nostre democrazie dall’interno".