Venerdì 19 Aprile 2024

I politici si inventano scrittori. Meloni da best seller, Letta in coda

Continua il successo per la leader di Fd’I. Il segretario del Pd in fondo alla classifica insieme a Toninelli

Giorgia Meloni alla presentazione del suo libro

Giorgia Meloni alla presentazione del suo libro

Prima nei sondaggi, con Fratelli d’Italia, e prima anche nelle classifiche dei libri – e nettamente – tra i politici che si "improvvisano" scrittori. Aiutata da uno slogan facile e comprensibile ("Sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana") quanto una canzonetta dell’estate, il libro di Giorgia Meloni, Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee, edito da Rizzoli (ben 336 pagine, 18 euro), ha già venduto almeno 77 mila copie, secondo i calcoli di GfK, una delle due società che con la Nielsen fanno le rilevazioni dei libri. Il libro della Meloni viaggia ormai sulle 90 mila copie vendute. Primo nella sezione Saggistica, nella settimana dal 21 al 27 giugno (l’ultima disponibile), per le classifiche di Robinson, La Lettura e Tuttolibri, è un successone, non c’è che dire, anche se la potenza di fuoco della Rizzoli è notevole: 165mila le copie tirate e già dodici le edizioni uscite a oggi.

Meloni ha così spodestato dal podio dei politici che vendono libri (e sono assai pochi) Matteo Renzi. Spettava a lui, fino a ieri, il palmarès. L’ex premier, nel 2017, dà alle stampe Avanti (Feltrinelli editore, 181 pp.) e fa il botto: vende in un mese e mezzo 40 mila copie e arriva a 50 mila. Renzi, autore prolifico già dai suoi esordi, era premier, nel 2017, e sicuramente la cosa lo aiuta. Ma anche dopo continua a funzionare: La mossa del cavallo (Marsilio, 208 pp.) uscito nel 2020 ha superato le 30 mila copie, mentre meno bene era andato Un’altra strada (Marsilio, 2019). Il nuovo libro, di cui ha dato anticipazioni sui social, Controcorrente, uscirà martedì prossimo, ma edito da Piemme. La stessa casa editrice, cattolica e solida, che ha appena lanciato anche Il Paese che vogliamo, libro firmato dal governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che già aveva scritto, in pochi mesi, La destra si può battere e Il virus si deve battere (fantasia nei titoli, scarsa), sempre editi da Piemme nel 2020.

Malino vanno, invece, le cose per Enrico Letta. Il suo Anima e cacciavite. Per ricostruire l’Italia (176 pp., 15 euro), libro-manifesto del nuovo Pd, è uscito per la casa editrice Solferino, un pezzo della galassia Rcs-Corriere della Sera, a maggio. Giunto già alla terza ristampa, ma ancora alla prima tiratura, che comunque è stata importante, avrebbe venduto intorno alle 5 mila copie, ma non vi sono certezze, anche di certo sono di più delle 3300 copie di cui parlava, ieri, IlTempo.it. Entrato in classifica della saggistica solo per una settimana, dal 24 al 30 maggio, al 20esimo posto, il libro di Letta starebbe comunque andando bene, a sentire la sua casa editrice, e le presentazioni vanno benissimo, assicurano, ma niente numeri.

Chiude la classifica il libro ‘auto-prodotto’ di Danilo Toninelli, Non mollare mai: venduto solo on line, ha raggiunto, però, le 2mila copie. Tornando più indietro nel tempo, spiccano le autobiografie di Alessandro Di Battista, Contro (Paperfist, 2021, 10mila copie), Carlo Calenda (Orizzonti selvaggi e I mostri, editi da Feltrinelli, entrambi sulle 30 mila copie) e il libro-intervista di Matteo Salvini, Secondo Matteo, scritto con due giornalisti, Matteo Pandini e Rodolfo Sala (Rizzoli, 2016, 240 pp.) arrivato a 25 mila copie.