Giovedì 12 Giugno 2025
ELENA POLIDORI
Politica

I leader di partito alle urne. C’è anche la premier. Ma non ritira le schede

Meloni in serata al seggio, senza entrare in cabina né rilasciare dichiarazioni. Il caso nei comuni al ballottaggio: "Chiedono se vogliamo votare al referendum".

Meloni in serata al seggio, senza entrare in cabina né rilasciare dichiarazioni. Il caso nei comuni al ballottaggio: "Chiedono se vogliamo votare al referendum".

Meloni in serata al seggio, senza entrare in cabina né rilasciare dichiarazioni. Il caso nei comuni al ballottaggio: "Chiedono se vogliamo votare al referendum".

Quasi tutti al voto, fin dalle prime ore della mattina, i leader del campo largo a partire dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha votato a Roma, ma è uscita dal seggio con in tasca una protesta che alcune elettrici le hanno messo su un piatto d’argento. "Ci stiamo informando di tutto – ha risposto la Schlein –. Abbiamo i nostri rappresentanti nei seggi e prendiamo nota di tutto". È successo, infatti, che in molti seggi gli scrutatori abbiano chiesto agli elettori se volevano o meno ritirare tutte le schede dei cinque quesiti, fatto inconsueto, ma Schlein non si è fatta trascinare dalla polemica. "No, oggi è silenzio elettorale". E dopo Schlein ha votato anche Nicola Fratoianni, che si è presentato al seggio a Foligno dove ha denunciato "la presidente (del suo seggio, ndr) perchè, non si comprende in base a quale normativa, ha vietato l’ingresso a troupe e fotografi che sono riusciti comunque ad esercitare il diritto di cronaca da fuori della porta".

Sempre a Roma, ecco Giuseppe Conte. Il leader del M5s ha lanciato un appello al voto in un post sui social, affermando che "la democrazia non è un concetto formale". Nel post, a corredo di una foto in viene mostrato mentre vota, Conte ha scritto: "La democrazia si nutre di partecipazione. Esercitiamo i nostri diritti politici: andiamo tutti a votare!". A stretto giro è poi toccato al leader dei Verdi, Angelo Bonelli. E anche per lui, una denuncia: "Nelle città dove sono in corso i ballottaggi per le amministrative come Taranto, molti presidenti di seggio chiedono agli elettori se vogliono votare anche per i referendum. Un abuso! Chiedo al ministro Piantedosi di

intervenire e annuncio interrogazione parlamentare". Secondo quanto riferito dal Pd, in diversi seggi i presidenti avrebbero chiesto agli elettori se intendano ritirare solo la scheda per l’elezione del sindaco o anche quelle relative ai referendum. Una prassi ritenuta "in contrasto con il manuale operativo" e potenzialmente lesiva della libertà di voto.

Nessuna polemica, invece, a San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, dove ha votato il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Il leader del sindacato che ha promosso quattro dei cinque referendum, è arrivato a piedi, ha ritirato le schede e le ha poi inserite nelle rispettive urne. "Landini ha votato", ha detto ad alta voce il presidente del seggio alle tre scrutatrici che sono poi state salutate da Landini che ha augurato loro buon lavoro.

Breve dichiarazione, invece, per Riccardo Magi (+Europa): "Oggi è una giornata preziosa e vitale per la democrazia – ha detto all’uscita del seggio – quella in cui i cittadini esprimono il proprio voto. Oggi i cittadini autenticamente patriottici vanno a votare perché la democrazia si difende facendola vivere e praticandola". "Con questo quesito – ha aggiunto Magi – abbiamo suscitato nel Paese un’attenzione su un tema come quello della cittadinanza di cui non si discuteva da troppi anni. Abbiamo visto ragazze e ragazzi giovanissimi entusiasmarsi, mobilitarsi per il voto e questo è un patrimonio immenso che noi comunque mettiamo a disposizione della democrazia. Buon voto a tutti!", ha concluso.

Sul fronte centrodestra, Giorgia Meloni si è recata al voto senza ritirare le schede e rilasciare dichiarazioni, mentre un altro leader della maggioranza, Maurizio Lupi di Noi Moderati, ha votato a Milano. "Cinque no convinti, non è un segreto il nostro voto – ha detto fuori dal seggio –. Noi Moderati tutto questo mese di

campagna elettorale avevamo invitato ad andare a votare e votare no, perché non condividevamo i referendum". Ultima della lista dei big, Emma Bonino: "Non potevo mancare – ha spiegato la senatrice –. Il voto è un diritto e darlo per scontato è assai pericoloso. In molti hanno lottato per raggiungerlo, ma se sempre più persone non lo esercitano sarà stato vano".

Elena G. Polidori