
Con le nuove norme, sarà vietato in tutta Italia tenere i cani legati alla catena
Onorevole Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati), la legge che porta il suo nome sui reati contro gli animali è stata approvata ieri definitivamente dal Senato. Che cosa significa che gli animali adesso saranno direttamente portatori di diritti? "Si tratta di una battaglia che porto avanti da 21 anni ed è un cambio radicale di prospettiva, visto che prima questi reati si definivano “delitti contro il sentimento degli animali“, e ciò significava che si puniva la persona che faceva del male a un animale in ragione del danno che creava al proprietario. Ora si definiscono “delitti contro gli animali“, quindi li consideriamo finalmente esseri senzienti e portatori di diritti, così come la riforma della Costituzione all’articolo 9 ha riconosciuto l’importanza della tutela dell’ambiente e degli animali".
L’articolo della legge che avrà più impatto sulla vita quotidiana è il divieto di tenere animali domestici legati con catene. Come funziona e chi interverrà per le sanzioni? Sono previste multe fino a 5mila euro. "La catena era una barbarie ottocentesca. Fino ad oggi soltanto alcune regioni avevano fatto normative per vietarla. Adesso tutto il quadro nazionale è armonizzato: diventa divieto tenere il cane alla catena in qualunque parte d’Italia. Le sanzioni le possono elevare tutte le forze dell’ordine e il reato è anche procedibile d’ufficio, senza denunce. Ma penso che avrà un certo impatto anche la norma sul maltrattamento – c’è il carcere fino a due anni e 30mila euro di multa – oltre che quella sull’uccisione. Chi uccide un animale con crudeltà ora rischia il carcere: quattro anni di reclusione e 60mila euro di multa. E poi c’è l’aggravante per chi diffonde le immagini su Internet: la pena è aumentata di un terzo".
Il Partito democratico, che si era astenuto alla Camera, ha criticato il provvedimento a Palazzo Madama sostenendo che prevede soltanto aumenti di pene. "Non è vero, perché cambiamo la prospettiva dello status degli animali. Proprio grazie alla legge sono esseri senzienti e portatori di diritti. E di questo verranno informati tutti i codici da adesso in poi. Noi la dedichiamo agli invisibili: al cane Aaron, al gatto Grey, al cane Angelo, morti per mano di un uomo crudele. Così rendiamo loro giustizia. E spiace che di fronte a una battaglia di civiltà ci sia un’opposizione che invece di concorrere a raggiungere un risultato storico cerca di contrastarlo. È un brutto modo di fare politica secondo me".
Il prossimo passo quindi quale sarà? "Bisogna arrivare agli altri ambiti che regolano la vita dei nostri animali, come per esempio il codice civile, partendo dal fatto che sono membri della famiglia a tutti gli effetti. E poi è importante anche prevedere un sistema veterinario mutualistico pubblico per chi non ha disponibilità economiche. Anche l’Iva al 22% non è accettabile. Lo Stato deve essere presente. E voglio dire un’ultima cosa: arrivare alla fine di questa riforma è stato complicato perché c’è chi ha tentato di fermarla, anche attraverso i media. Io voglio ringraziare il presidente Lupi di Noi Moderati e la nostra premier che ci ha creduto dall’inizio".